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   Pizzo Cengalo, 26/07/2008
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Onicer  furbo   
Gita  Pizzo Cengalo
Regione  Lombardia
Partenza  Bagni di Masino  (1172 m)
Quota arrivo  3367 m
Dislivello  2125 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  Gianetti
Attrezzatura consigliata  ramponi leggeri per la crestina finale
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Dopo la Badilata dello scorso anno è il momento della Cengalata. Partenza alle 4.30 da milano, zaino in spalla alle 6.30. Sono solo, parto con passo deciso con la speranza di aggregarmi con qualcuno che sale dal gianetti e poi nel pomeriggio è previsto un peggioramneto. Alle 8.30 sono in cucina a bere il caffè ma il fiorelli mi dice che oggi nessuno è partito per il cengalo. Va be' pazienza ci vado da solo non è che son venuto su a cercar quadrifogli. 20 minuti di sosta e poi via di nuovo. Inizialmente si taglia a mezzacosta per i prati sopra il rifugio senza una traccia precisa ma puntando dritti verso il nevaio del cengalo. Si supera questo e si arriva al canalino di sinistra che con una corda fissa in quattro e quattrotto ti porta al passo del cengalo e ti sbatte in faccia come uno schiaffo la parete est-nord-est del Badile. Uno spettacolo mozzafiato vista da qui, pensare che c'è gente che su quella lavagna di granito di più di mille metri c'è salita in pieno inverno fa stringere il c..uore. Si riparte seguenedo una traccia tra sfasciumi sul lato sinistro della cresta fino ad un tratto bello espo' con solida catena. Al termine di questa gli ometti portano giù per il canale ma fatti pochi passi decido che la cosa non mi piace, torno su e attraverso a destra verso la cresta. Sono indeciso non vedo tracce ma non vedo altro modo di passare, faccio qualche altro metro arrampicando e maledicendo quelli che riempioni i monti di bolli bianche e rossi e qui nemmeno uno e poi per fortuna un ometto. Bene! Qui l'ambiente è decisamente severo, facile ma severo e basta spostarsi di pochi passi per cacciarsi nei guai. Da qui in poi è tutto abbastanza semplice ed evidente, manca qualche ometto ma lo rimpiazzo. La vetta è coperta di neve, la pigrizia mi tenta a provare solo con la picca ma fatto il primo passo mi rendo conto che sotto i pochi cm di neve c'è ghiaccio vivo. Così metto i ramponi e in dieci minuti sono in vetta. In totale 4h30' dalla macchina. Attorno a me solo ghiaccio, roccia, salti vertiginosi e diverse cordate sullo spigolo del badile. Peccato che la digitale sia rimasta in macchina!! Rivedo anche la Bondasca... uff la Bondasca. Pochi minuti e arrivano le prime nubi, è ora discendere. Ora che so il percorso è tutto più semplice e rilassante, faccio un po' di ometti quà e là. Poi è solo discesa. La solita discesa dal gianetti che non finisce mai e che fai sempre a malincuore perchè devi voltare le spalle a quel ben di dio che c'è lassù. Ultima pausa al torrente nel pianoro mediano con rinfrescata, pane salame e birrretta. Poi un ultimo sguardo e giù fino a valle senza più voltarsi. Finale della giornata alla spiaggia dell'orsa maggiore a lecco in compagnia di amici che erano a scalare nel lecchese, bagnetto nel lago e poi una fila di birrette... che sono tanto ma tanto disidratato!
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