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Monte Emilius, dal Refuge d' Arbole, 02/07/2006 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | grigna |
Gita | Monte Emilius, dal Refuge d' Arbole |
Regione | Valle d'Aosta |
Partenza | Pila (1790 m) |
Quota arrivo | 3559 m |
Dislivello | 2000 m |
Difficoltà | F |
Rifugio di appoggio | Ref. Arbole |
Attrezzatura consigliata | Da escursionismo. Utili i ramponi a inizio stagione |
Itinerari collegati | Monte Emilius (3559m), dal Refuge d' Arbole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Da sempre, durante i trasferimenti Valdostani, l’Emilius cattura la nostra vista, distraendo spesso anche chi guida. E’ la montagna di Aosta, il belvedere per eccellenza di tutta la Vallèe. Dopo la bidonata colossale del Kikko (alle 4 del mattino) ci troviamo in 5 alla barriera autostradale di Milano-Ovest. Affrontiamo il viaggio imPILAti sulla mia Punto e raggiungiamo Pila, località costruita apposta per lo sci e che in estate diventa una città fantasma Partiamo alle 7.30 (tardi) e di buon passo, raggiungiamo il bellissimo Lago Chamolè e, successivamente, l’omonimo colle. Da qui, ci abbassiamo nella bucolica conca di Abolle, dove sorge anche l’omonimo rifugio. Allietati da splendide visioni sui numerosi laghi della zona, ci alziamo di quota raggiungendo il Lago Gelato, ai piedi della parete ovest del Monte Emilius. Qui, Franz ci abbandona e sale alla ferrata che parte dal bivacco Federigo. La raggiungerà nei pressi del Piccolo Emilius. Noi, risaliamo invece gli sfasciumosi pendii del Colle dei Tre Cappuccini. Dal colle alla vetta sono 300 m su blocchi di roccia solida e tracce di sentiero. Inutile dire che la vista dalla vetta è qualcosa di unico, tutte le cime della Val d’Aosta sono sotto il tiro delle nostre macchine fotografiche. Dopo l’arrivo del Franz, sotto un sole che spacca le pietre (toc toc toc ) iniziamo la lunga discesa che si rivelerà poi inFINIta. Infatti, il Grande FINI, mentre in salita ha mostrato grande tenacia, in discesa ha avuto un cedimento strutturale inevitabile con il poco allenamento che aveva nelle gambe. Tornati all’auto, dopo esserci rinfrescati ad una fontana, concludiamo la bellissima gita in un ristorante di Nus. Gita sicuramente consigliabilissima per il panorama e per l’ambiente assai vario che si incontra. Partecipanti: io, Franz, Fini, Leonardo detto il Rosso e Marta. |
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