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   Lago Barbellino - Laghi Gelt & Malgina - Diavolo di Malgina - Valmorta, 23/06/2012
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Onicer  marcomoratti   
Gita  Lago Barbellino - Laghi Gelt & Malgina - Diavolo di Malgina - Valmorta
Regione  Lombardia
Partenza  Valbondione  (1000 m)
Quota arrivo  2926 m
Dislivello  2300 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Curò, Barbellino
Attrezzatura consigliata  Normale da escursionismo.
Itinerari collegati  Pizzo del Diavolo della Malgina (2926m), dal versante di Valmorta
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Gita nata in itinere visto il tempo altalenante di questo sabato.

Arrivato a Valbondione con cielo nero, tuoni e qualche gocciolone, giro la macchina per tornare indietro. Poi mi sprono e mi dico "anche solo per essere qua, almeno al curò arriva! Saluti il rifugista, se prendi l'acqua di asciughi, mangi qualcosa e torni giù". Così faccio, salgo tranquillamente anche se sotto una pioggia non forte ma fitta e continua, ma per evitare di infreddolirmi non mi fermo. All'inizio della "scorciatoia" smette di piovere. Ma resta coperto, e al Curò si leva un vento gelido... Ma che si rivelerà utile.

Un po' sorpreso di vedermi dato il meteo, faccio due chiacchiere coi rifugisti Fabio & Angelo, e intanto spio dalle finestre. Dietro il Cappuccello e Cavrel è chiaro. Allora approfitto e mi incammino almeno fino al lago naturale. A metà strada giù ancora uno scroscio, e il mio k-way fa cilecca, è tutto bucato! La valle del Barbellino è al solito fantastica, tutta imbiancata. Sì, ma di grandine però. I forti temporali mattutini hanno scaricato una quantità notevole di chicchi ghiacciati. Mi scaldo un po' nel rifugio. Lascio passare questa ondata, e quando si placa tutto decido per arrivare al Passo di Caronella. Salita facile, unica lingua di neve sotto il passo, e un po' su. Siccome il cielo resta coperto, ma non piove, decido di rientrare passando per il sentiero 310, ovvero laghi Gelt & Malgina.

Lo scavalco, salita e discesa dalla bocchetta di lago Gelt, è un po' delicato soprattutto per la grandine superficiale che fa scivolare, ma la neve sotto non è durissima quindi con calma ce la si fa. La conca del lago Gelt è ancora un poco innevata ed è fantastica con questa veste. L'attraverso in meravigliato silenzio, e poi comincio a scendere verso il lago di Malgina.

Ora che son giù alle mie spalle si è aperto un fantastico cielo azzurro. Così, spinto dalla montagna, attacco la salita al Diavolo di Malgina per la via (quasi)normale, dico quasi perché perso nel guardarmi intorno invece di fare il largo semicerchio nella conca sotto il Diavolo, tengo troppo la destra e mi trovo sui pendii opposti, ma nulla di grave. Un po' di erba e qualche roccetta, un traverso tranquillo sui ghiaioni e riprendo la normale poco sopra, dopo che questa ha fatto il largo curvone. La conca è discretamente innevata ma non si sfonda, alla peggio un paio di ghette se non volete ritrovarvi con le rane nelle scarpe.
Poi proseguo spedito fino in vetta. Occhio all'ultima lingua di neve, solito traverso facile ma se si scivola non è il massimo. E così arrivo in vetta. Mi godo il panorama, che è "a macchie": Valtellina nera di nubi, Valbondione grigia di nebbie, poco introno a me sole...

Un attimo, poco perché le nuvole intorno fan presto a girare, di relax e poi decido di scendere per la Valmorta. Appena oltre la croce a sinistra (versante valtellinese) è ben evidente una traccia che a zig zag conduce verso la bocchetta di Valmorta che separa le cime omonime dal Diavolo. Occhio però a non seguirla integralmente, porta ovviamente tutto a destra in Valtellina, in prossimità della bocchetta stare a sinistra! Dalla bocchetta poi una lingua di neve (non marcia regge bene, ma attenzione a qualche macchia di ghiaccio sotto, o peggio a non sfondare in corrispondenza di qualche buco, si rischia di farsi male) si scende veloci per un tratto. Poi una serie di evidenti omini conduce per una bella traccia che resta sotto le bastionate delle Cime di Valmorta e di tutto il gruppo dei Cagamei, e si abbassa nella vallata. Poi ad un tratto la perdo, ma non è un problema, non si sbaglia, la vallata è evidente e la discesa per prati, balze erbose o qualche piccola valletta è semplice.

Quasi arrivato al pianoro rincontro il sentiero con qualche ometto, ne ricostruisco un paio per futura utilità. In pratica, venendo dal lago basso di Valmorta, si segue un cascatella che scende a destra, il sentiero la segue fedelmente.

Fin qui sole, appena prendo il sentiero oltre il pianoro, si chiude un nebbione grigio e freddo. Ma la discesa è oramai facile. Arrivato alla diga del Barbellino, facci in tempo a prendere 10 minuti di scroscio violento. Poi al caldo al Curò, merenda, e giù fino a Valbondione ancora sotto il sole che nel frattempo era tornato.

Gran bel giro nelle Orobie, poco più di 26Km e circa 2300 metri di dislivello in salita.

FOTO:
1) Dalla bocchetta del lago Gelt (da sinistra a destra): Cavrèl, Coca e Diavolo di Malgina
2) Vetta del Diavolo di Malgina
3) Diavolo di Malgina dal Versane Valmorta
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