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Notturna folkloristica al Monte Palanzone, 17/01/2008 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | grigna |
Gita | Notturna folkloristica al Monte Palanzone |
Regione | Lombardia |
Partenza | Alpe del Vicerè, fraz. di Albavilla (903 m) |
Quota arrivo | 1437 m |
Dislivello | 600 m |
Difficoltà | E |
Rifugio di appoggio | Capanna Mara e Rif. Riella |
Attrezzatura consigliata | Da escursionismo, ciaspole in inverno |
Itinerari collegati | Monte Preaola (1417m), passando per il Monte Palanzone |
Condizioni | Mediocri |
Valutazione itinerario | Mediocre |
Commento | Basta un sms per convincere il Rosso a fare una breve notturna….già dovevamo uscire a mangiare la pizza, perché non unire l’utile al dilettevole?
Così alle sei siamo all’Alpe del Viceré. Di neve davvero poca….il sentiero che sale alla Capanna Mara è già privo di neve man è sufficiente camminare dieci minuti che il Rosso puo calzare gli sci. Io sono con le ciaspole. Incrociamo un paio di persone che ci osservano piuttosto incredule. Ma dove vanno questi con gli sci col buio in un posto in cui lo scialpinismo non si sa manco cos’è (o quasi…)? Procediamo spediti fino alla Capanna Mara grazie alla presenza di una bella traccia. Poi però la traccia diventa un solo passaggio fatto nel pomeriggio da qualche escursionista solitario. Diventa più difficile camminare e il passo si fa pesante. Superiamo zone in cui le fronde appesantite dalla neve hanno completamente invaso il sentiero. Una nube fantozziana ci costringe ad immergerci in una nebbia tetra che oscura la poca luce che la luna riesce a fare. Andiamo avanti comunque senza pile frontali e arriviamo alla base del pendio finale del Palanzone. Circa 70 cm tra la neve vecchia e quella nuova. La pala finale è completamente spelata dal vento ma basta fare 10 metri verso ovest che gli accumuli aumentano a dismisura. Dopo 2 ore di cammino siamo in cima con il classico spettacolo della pianura illuminata. Peccato che le velature oscurino un pochino la luna e che quindi la luce verso le Grigne è davvero poca….. Rimaniamo in cima circa un quarto d’ora dopo di che ci fondiamo in discesa prima che le pizzerie chiudano i battenti. Con rocambolesche manovre da parte dell’equilibrista Rosso torniamo alla Capanna Mara e da qui nuovamente alla macchina. Insomma una gitarella serale fatta prima che il cammello non si mangi tutto il ben di dio che l’Atlantico ci ha donato. Ruscelli mai visti scendono da tutti i versanti della montagna, davvero una fucina di scorte idriche per l’estate. |
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