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Brasca-Trubinasca-Sasc Fura, 26/07/2009 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | schweppes |
Gita | Brasca-Trubinasca-Sasc Fura |
Regione | Lombardia |
Partenza | Rifugio Brasca (1304 m) |
Quota arrivo | 1904 m |
Dislivello | 1450 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | Brasca-bivacco Vaninetti-Sasc Fura |
Attrezzatura consigliata | Da trekking |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Partenza dal Brasca dopo abbondante colazione e la pizzoccherata eccellente del sabato sera, si risale l'alta val Codera, seguendo il torrente: in alcuni punti il sentiero si "perde", bisogna cercare di ritrovare sempre al più presto la segnaletica. Ad un certo punto inizia un tratto ripido che porta all'alpe Sivigia, si procede attraversando un poco verso sinistra poi si sale ad una deviazione, sinistra bocchetta della Teggiola, destra bivacco Vanni, Porcellizzo e Trubinasca. Dopo un altro breve tratto di salita si incontra un nuovo bivio che consente di puntare verso il passo della Trubinasca senza salire fino al bivacco. La salita è "pulita" con qualche tratto di catena per aiutarsi. La discesa, versante svizzero, viene effettuata sulla roccia, evitando il nevaio, ed è ancora agevolata dalla presenza di catene.
Dopo abbondante giro antiorario si approda al Sasc Fura. Durante la discesa è sempre spettacolare la vista sullo spigolo, si possono veder ad occhio nudo gli ultimi tiri di calata in doppia. Al rifugio, dopo un iniziale incomprensione (nonostante la prenotazione sembrava non ci fosse posto), ceniamo abbondantemente con piatti particolari (un po' svizzeri). Prima di cena c'è tempo per salire fin sotto l'attacco del Badile. Foto 1: discesa dal passo della Trubinasca; foto 2: il Cengalo e lo spigolo del Badile; foto 3: nevaio sotto l'attacco dello spigolo. |
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