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   30 km di felicità, 25/02/2024
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Onicer  oscarrampica   
Gita  30 km di felicità
Regione  Lombardia
Partenza  san Michele  (80 m)
Quota arrivo  80 m
Dislivello  30 m
Difficoltà  E
Rifugio di appoggio  no
Attrezzatura consigliata  scarpette da running
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Sto preparando la maratona del Garda che si correrà attorno alla parte superiore del Lago il 14 Aprile. Correre per noi alpinisti di pianura è una tappa praticamente fondamentale per poi trasferirci dove la terra sale e avere le gambe per poterlo fare. I progetti alpini di quest’estate mi vedranno decisamente performante. Ottenuto il permesso dalla moglie, mi sto allenando con costanza seguendo i dettami della tabella seguita per la precedente esperienza del 2010: allenamenti tutti i giorni tranne il sabato (10/15 km die) e lungo la domenica la sintesi dell’impegno. Oggi 11/02/2024 il menù propone 28 km di fondo progressivo: sarebbe a dire 14 km di fondo lento ( RG + 10”), 7 km a RG ( 5.15 per me) e 7 km di fondo medio (RG- 10”). Ho lavorato la mattina e i miei due compagni di corsa oggi nn sono disponibili e quindi mi allenerò da solo. Parto alle 15.30 da casa sotto una leggera pioggerellina e attraversato il piccolo paesello supero la strada che unisce Ripalta a Capergnanica e raggiungo l’incrocio della discarica oltrepassando la ciclabile che unisce i due paesi precedenti e proseguendo in direzione di Moscazzano per la piccola stradina asfaltata ma poco battuta dalle automobili. Mi colpisce subito la strana luce della giornata con il sole che ad Ovest alla mia sinistra brilla fra le nubi a mezz’aria distribuendo luce e riflessi in maniera deviata dalle nubi che ne ostacolano i raggi. Io corro sotto la pioggia battente come non mi capitava da tempo. Tutto brilla dall’erba che sembra illuminata da grandi riflettori stile stadio in notturna, al cielo che ondeggia di fasci colorati. Mi distraggo guardando l’erba verde come ancora non l’avevo vista in questa stagione che va allargando le braccia alla primavera che arriva. Ho corso molte domeniche mattina nel grigiore della nebbia dove alla monotonia del passo cadenzato, si aggiungeva quella dell’assoluta immobilità del paesaggio invisibile dietro la cappa bianca. Ora sono felice e mi sembra che i muscoli guizzino finalmente liberi d’inseguire il piacere e non il dovere. La stradina finisce dopo circa 5 km nel borgo di Moscazzano che attraverso brevemente per scendere poi a traversare la strada che unisce Montodine a Chieve. Ora prenderò la stradina verso le Colombare piccolo sperduto villaggio di sparute case e qualche cascina dimenticato prima dell’Adda naturale confine. Ora il sole alla mia sinistra s’è abbassato sotto il livello delle nubi e inonda d’arancione la mia vita di runner e quanto la circonda. Oggi corro nella poesia della vita che si genera oltre il muoversi ripetuto e sincopato dei miei arti. All’ingresso del paese che sarebbe a dx, svolto invece a sx per dirigermi vs Montodine, ne raggiungo la zona industriale e poi avanti senza meta prefissata fino a quando noto un cartello che indica Agriturismo la Sorgente e che invita a proseguire nella stradina sterrata. So che le mie Saucony spiccatamente pensate per la maratona e per la corsa su asfalto non ne saranno entusiaste ma assecondo la voglia di prato e natura e seguo l’indicazione. Che bello variare terreno penso mentre saltello sulla stradina fra una pozzanghera e l’altra per evitare una reazione tipicamente femminile delle scarpette e mi vien da ridere perché le paragono a quella ragazza con la quale uscii una sera e lei (vestita così bene e finemente..aveva perfino le scarpe coi tacchi…) finì infangata ovunque dagli spruzzi dell’ Alfasud impantanata. Ero certa non l’avrei mai più rivista e invece è ancora oggi incredibilmente mia moglie. Supero il luogo dove la gente mangia ride e scherza e penso cosa penseranno di quell’idiota che corre sotto la pioggia e nel fango..ma basta poco e il chiacchiericcio sommesso si spegne del tutto e torna a parlare il silenzio della campagna che tanto amo: solo pioggia e frusciar di vento fra le foglie. Intanto ha smesso di piovere anche se l’aria è ancora satura di umidità e l’odore dell’erba bagnata mi riempie le narici: droga naturale che permette il contatto con le viscere di Madre terra e i suoi linguaggi segreti che ormai in pochi sappiamo comprendere. Viaggio per le curve di questa stradina fra i campi ignorando la direzione e quando ad un bivio tengo la dx mi ritrovo poco dopo nuovamente sulla strada Montodine-Chieve e attraversatala la mia stradina si perde in un campo. Dietrofront e ritorno al bivio dove prendo la dx, raggiungo una cascina abbandonata, viro ancora a dx e dopo circa1 km attraverso la strada Crema-Montodine e saltando il guard rail mi infilo sulla ciclabile. Ho percorso circa 14 km e questo tratto nei prati mi ha riconciliato con la gioia della corsa. Mi sembrerebbe di potermi non fermare più nell’entusiasmo del momento ..ma è ancora lunga tornare a casa. Seguo la ciclabile e le sue divertenti curve fino all’Oratorio di San Zeno dove riattraverso la strada e rientro in Montodine puntando alla zona industriale da cui sono arrivato. Torno verso Moscazzano per un tratto nuovo e rientro in paese affrontando con gioia le piccole salitelle che portano verso il centro. Sto pensando se passare dal Santuario come al solito oppure saltare quel km per evitare il buio sulla strada del ritorno che sarebbe meglio. Ma la giornata sembra troppo bella e decido di virare verso i prati. E mi attende uno spettacolo grandioso perché il piccolo edificio fra i prati è incorniciato da un clamoroso e completo arcobaleno che lo contiene sotto il suo arco che corre da una parte all’altra del cielo. Rimpiango di non avere la macchina fotografica e un indolenzimento al collo mi fa volare il pensiero ad un’amica che ne sta soffrendo. Che spettacolo grandioso e la corsa torna ad esser leggera e gaudiosa…oggi proprio la fatica nn vuol farsi sentire. Circumnavigo la chiesetta e via che mi sento già a casa anche se mi mancano ancora una decina di km. Il sole ora cala oltre l’orizzonte alla mia destra e mi regala la luce piatta e rossastra che corre rasoterra e che tanto adoro: la sento sui polpacci rinvigoriti, la sento sui quadricipiti che han voglia di spingere andature più veloci e pian piano comincio ad accelerare. Raggiunta la ciclabile nei pressi della piccola discarica devio verso Zappello e Bolzone per recuperare i km che mi mancano a completare la distanza e poi in continuo crescendo termino trionfalmente in progressione fino a 3.50/km una giornata di corsa da incorniciare. Una giornata fantastica in cui ho corso nella natura che ha svelato la sua bellezza tipica delle giornate in cui sole e pioggia giocano a nascondino nel labirinto del cielo, celandosi o mostrandosi fra le nubi. Io spettatore non pagante correndo per ringraziare.
Foto1 campagna cremasca Foto2 Santuario di Moscazzano Foto3 Arcobaleno
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