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   2 volte al lago MOO, 25/01/2023
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Onicer  oscarrampica   
Gita  2 volte al lago MOO
Regione  Emilia Romagna
Partenza  Ferriere (Loc. I Cerri)  (700 m)
Quota arrivo  1100 m
Dislivello  400 m
Difficoltà  E
Rifugio di appoggio  no
Attrezzatura consigliata  nde
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Lago Moo e Bino sono due laghetti dell’Appennino Piacentino, due gioiellini residui delle antiche glaciazioni che colorano con i loro piccoli specchi le conche frequenti nella conformazione appenninica. Si possono concatenare non essendo distanti ma questa volta l’obiettivo è solo la grande piana che ospita il Moo. Con Robi,Giona e Jari miei figli saliamo dallla Loc. I Cerri, frazione di Ferriere raggiungibile svoltando a sinistra prima di raggiungere il comune principale e inerpicandosi fino a circa 700 mt di quota dove si parcheggia poco prima delle casette del paese. Partiamo a piedi alle 11.30 del 24/03/2016 in una splendida e luminosa giornata di primavera circondati da primule e denti di leone che esplodono d’entusiasmo e colori nelle loro fioriture. Foto alla bella Chiesetta di San Rocco e raggiungiamo dieci minuti dopo la bella fontana de I Cerri dove ci abbeveriamo alle fresche acque osservati con amore dalla madonnina. Il cantare festoso del torrente che scorre sotto di noi, accompagna il nostro quieto salire lungo l’ampia carrareccia ricoperta di foglie che ad un certo punto troviamo sommersa da acque che dobbiamo facilmente guadare traversando nel boschetto. Giona rimane un poco indietro e Jari Jones (9 anni) ne approfitta per continuare la sua avventura fra i fitti alberelli del boschetto dove rinvengo un bel dente di cane viola e uno stranissimo tumore cresciuto su una betulla. Gio è affaticato tanto che mi preoccupo ma poi in sfida col più giovane jari, si riprende e affronta bene l’ultimo tratto di sentiero decisamente più ripido. Passiamo a fianco di una presa dell’acqua e poi compare la prima neve per l’entusiasmo dei bimbi che non se l’aspettavano in una giornata così soleggiata e mite. Affrontiamo un'altra rampa che in alcuni tratti è nevosa e poi improvvisamente oltre un saltello si apre alla vista la grande piana che custodisce gelosa le acque del Moo un piccolo bacino lacustre di origine glaciale situato a 1110 m s.l.m. Dietro abeti che hanno già ripreso il verde brillante le acque blu contrastano il giallo paglierino della steppa regalandoci un bellissimo quadro di benvenuto. Sono le 12.30 e di fianco alla cascatella che riversa le acque giù per la valle e che dobbiamo scavalcare per entrare nel pianoro, ci fermiamo a leggere la tavola che illustra l’itinerario delle Torbiere che da qui parte e va al Lago Bino al Prato Mollo e al Prato Grande. Saltiamo fra i massi del torrente creato dallo scioglimento delle nevi e siamo sul grande prato dove un faggio domina e dove ci sediamo allegri sotto il sole tiepido a mangiare le mele e i panini che ci siamo portati. E’ una giornata splendida e tutto brilla di luce come i poggi leggermente imbiancati che contornano la conca palustre, capeggiati dal Monte Megna. Poi cominciamo ad esplorare con calma il grande piano che offre mirabili bellezze come i boschi che lo circondano o le canne degli specchi d’acqua ridotti a torbiera o i piccoli rivi che s’inseguono fra i prati di erbe secche in attesa di tornare a colorarsi e in cui dobbiamo cercare di non affondare saltando da una zolla all’altra. Incontriamo nell’ombra anche qualche chiazza di neve sufficiente per lanciarsi in battaglia di palle. E poi acque che rigogliose alimentano tante fioriture differenti che rendono il luogo un gioiellino botanico. E poi con calma sulle rive del lago guardiamo le canne alzarsi dal fondo e uscire nell’aria alla luce del sole a cui rubano calore e colore. Terminiamo così in poco più di mezz’oretta il periplo del lago che osserviamo dal boschetto da cui torniamo al punto di partenza, pronti per ridiscendere ed iniziare a raccogliere primule da portare alla mamma. Un mese e mezzo dopo il 7 di maggio, ritorniamo con Giona e Jari per vederne la trasformazione primaverile. Poco prima delle 13 camminiamo sulla strada asfaltata che entra in Cerri fra prati verdissimi pieni di bianchi soffioni seguendo Jari coi suoi braghini blu e la felpetta gialla. Alle 14 arriviamo al torrente che attraversiamo grazie ad un ponte fatto d’alberelli e accediamo al grande altipiano. Il paesaggio è profondamente diverso e monocromatico: è tutto verde dal prato ai fianchi dei colli. Solo il giallo delle canne del lago rompe l’uniformità del paesaggio. Ci fermiamo ancora sotto e sopra (Giona) il grande faggio a mangiare i nostri panini e poi ci avventuriamo sul grande prato raggiungendo i cartelli all’estremità opposta che segnalano Lago Bino a 0.45h e Prato Grande a 1.30 h. saliamo un poco per vedere la piana dall’alto e poi nell’area attrezzata i bimbi trovano il ponte sul torrente e dei pali di legno con cui inscenare una grande battaglia. Del lago rimane solo l’area bagnata sotto le canne e allora alle 15 prendiamo la via del ritorno. Foto1 io e bimbi al Lago Moo Foto2 l’area del lago Moo Foto 3 bimbi nel grande prato a maggio
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