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Cima Laione e Monte Terre Fredde , 16/10/2022 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Cima Laione e Monte Terre Fredde |
Regione | Lombardia |
Partenza | Malga Cadino (BS) (1810 m) |
Quota arrivo | 2763 m |
Dislivello | 1130 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | Rifugio Tita Secchi |
Attrezzatura consigliata | Normale da escursionismo |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Le buone condizioni meteorologiche ci portano oggi nella zona del Lago della Vacca, alla volta di due cime secondarie ma panoramiche e per noi inedite, poste tra il Cornone di Blumone e Frerone che invece abbiamo già salito in passato: il Monte Laione e la Cima Terre Fredde.
Partiamo da Malga Cadino prendendo la strada sterrata, un po’ noiosa (sarebbe più interessante percorrerla in bici), che conduce al Passo della Vacca. Poco sotto il passo ci stacchiamo dalla strada, imboccando un sentiero a zig zag e poi a mezzacosta che ci porta appunto al passo. Ci portiamo ora al Rifugio Tita Secchi e da lì, tramite il sentiero 416, proseguiamo in direzione del Passo del Blumone che però non raggiungiamo, prendendo invece sulla sinistra un sentiero secondario contrassegnato da bolli bianco gialli che si porta sulla cresta di collegamento tra il Monte Laione e la Cima Terre Fredde. Arrivati in prossimità della cresta, seguiamo a destra un sentiero indicato con ometti (più facile di quanto potesse sembrare guardando la cima da lontano) che ci permette di arrivare sulla prima vetta di giornata, il Monte Laione. Tornati sui nostri passi, proseguiamo su larga cresta, a tratti rocciosa e a tratti erbosa, in direzione della Cima Terre Fredde. Giunti sulla modesta elevazione della Cima Galliner, perdiamo qualche metro di quota e con un giro in senso antiorario ci portiamo sotto la nostra seconda meta e tramite un comodo sentiero a zig zag raggiungiamo anche questa vetta. Ora, con il solito scopo di fare un giro ad anello, puntiamo a scendere in direzione del sottostante Lago Cadino Alto. Non essendoci un sentiero contrassegnato sulle cartine ed essendo i versanti che scendono direttamente dalla Cima Terre Fredde troppo ripidi, ci portiamo a una sella che è posta tra la Cima Galliner e quella appena salita. Traversando a mezza costa sui versanti della Cima Terre Fredde che si affacciano sul Lago della Vacca e perdendo qualche metro di quota, raggiungiamo una zona meno impervia e percorribile senza problemi. A sorpresa individuiamo anche qualche ometto, cosa che ci permette di arrivare più facilmente sulla cresta che scende dalla Cima Terre Fredde e che divide il versante del Lago della Vacca con quello del Lago Cadino Alto, in un punto non esposto e semplice. Scendiamo ora verso il Lago Cadino Alto facendoci guidare da diversi ometti, fino a incrociare il sentiero Antonioli che collega il Passo di Frerone a quello della Vacca, segnato da bolli bianco rossi. Lo seguiamo in direzione di quest’ultimo, ma non lo raggiungiamo, perché tramite un sentiero secondario che si stacca da quello principale torniamo sulla strada sterrata seguita all’andata. L’idea, ora, sarebbe quella di scendere tramite un sentiero/strada parallelo che più o meno si snoda dall’altro versante della valle, ma la stanchezza e i già tanti chilometri percorsi ci inducono a seguire la stessa via di salita, più comoda e veloce. Chiudiamo quindi questa bella e abbastanza lunga escursione, che ha uno sviluppo di 20km. Foto 1: verso la cresta di collegamento delle due cime con il Cornone di Blumone alle spalle. Foto 2: sulla Cima Laione Foto 3: panorama sul Lago della Vacca e il Cornone di Blumone in prossimità della Cima Terre Fredde |
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