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   Monti Gaffione e Busma, 13/02/2022
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Onicer  Pierpaolo   
Gita  Monti Gaffione e Busma
Regione  Lombardia
Partenza  Schilpario (BG)  (1150 m)
Quota arrivo  2136 m
Dislivello  1135 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Nessuno
Attrezzatura consigliata  Normale da escursionismo + ramponi
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Accettabili
Valutazione itinerario  Discreto
Commento Sempre alla ricerca di qualche percorso inedito, oggi ci spostiamo a Schilpario alla volta di una cima meno nota rispetto a quelle dirimpettaie che fanno parte del gruppo della Concarena, ma comunque non da scartare dal punto di vista escursionistico: il Monte Busma. L’itinerario in condizioni di innevamento normali per il periodo probabilmente non l’avremmo scelto, ma vista la scarsità di neve di questa stagione invernale alcuni itinerari, tra cui questo, rimangono fattibili.
Per partire, parcheggiamo l’auto al termine del paese. Una palina a sinistra della strada permette di individuare facilmente l’imbocco del sentiero (415), diretto al Passo del Vivione.
La prima parte del percorso sale un po’ noiosamente nel bosco, uscendone poi gradualmente proprio sotto le pendici del Monte Busma. Un breve passaggio ghiacciato nei pressi di un piccolo torrente ci costringe a una divagazione su balze erbose per superarlo.
Poco prima di raggiungere una sella posta tra il Monte Gaffione e il Monte Busma, una lingua di neve posta su ripido pendio erboso interrompe brevemente il sentiero. Per sicurezza, calziamo i ramponi per superarla senza rischi.
Poco dopo, e visto che abbiamo i ramponi ai piedi, volgendo lo sguardo a sinistra notiamo un breve pendio / cresta che conduce sulla modesta elevazione del Monte Gaffione. Facendo una divagazione dal percorso originale, decidiamo di salire anche su questa cimetta, salendo su neve perlopiù portante.
Dopo avere toccato la cima ed essere tornati nei pressi della sella che divide le due cime, proseguiamo sul sentiero che si inoltra in una valletta tra laghetti ghiacciati, tra il Monte Busma a destra e alcune elevazioni secondarie senza nome sulla sinistra.
Arrivati più o meno a metà di questa valletta, lasciamo nuovamente il sentiero 415 per salire il pendio innevato che conduce sulla facile e ampia cresta del Monte Busma. Una volta raggiunta, la percorriamo arrivando sulla panoramica cima.
Tornati sul sentiero 415, proseguiamo in direzione del Passo del Vivione, su neve via via più spessa e a momenti non portante, cosa che complica un pochino la camminata.
Giunti nei pressi di un ponticello, lasciamo il sentiero 415 alla volta del 427, diretto al museo delle miniere di Schilpario.
Nonostante la neve sul percorso vada diminuendo lasciando ampie zone scoperte, decidiamo di tenere i ramponi ai piedi, sapendo che a breve dovremo attraversare un torrente che presumibilmente sarà ghiacciato. Così in effetti è, e grazie all’aiuto dei ramponi lo superiamo senza difficoltà.
Li togliamo poco dopo quando le neve sparisce quasi del tutto, ma ci troviamo ben presto ad attraversare nuovamente lo stesso torrente più in basso, stavolta tramite dei tronchi appoggiati che fungono da ponte precario e che attraversiamo goffamente appoggiati su mani e ginocchia, in modo da evitare di cadere sul ghiaccio sottostante, che non sarebbe una bella esperienza…
Perdendo quota, il sentiero si mantiene sulla destra orografica all’interno del bosco, e in qualche tratto anche leggermente esposto.
Giunti a un bivio, lasciamo il sentiero 427 per il 426. Entrambi conducono alle miniere, ma dal momento che il 426 si snoda sul versante opposto, maggiormente soleggiato, seguiamo quest’ultimo per abbassare la probabilità di trovare qualche altro tratto ghiacciato e infido. Il sentiero è in effetti privo di neve o ghiaccio, ma nel primo tratto un pochino esposto, sebbene si mantenga nel bosco.
Giunti dove il percorso è più tranquillo, scendiamo fino a raggiungere la strada che da Schilpario conduce ai Fondi. Per tornare al punto di partenza ci toccano circa 2/3 km di asfalto, visto che l’adiacente percorso che si snoda nella pineta è tutto ghiacciato.
Concludiamo così questa escursione ad anello, che sebbene secondaria è comunque interessante.

Foto 1: sul Monte Gaffione, con il Busma ancora da raggiungere alle spalle
Foto 2: la larga cresta del Monte Busma dalla cima
Foto 3: il rognoso ponticello di tronchi da attraversare sul sentiero di discesa 427
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