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Monte Cavallo, 15/01/2022 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | pangma |
Gita | Monte Cavallo |
Regione | Lombardia |
Partenza | Ponte dell'acqua (1250 m) |
Quota arrivo | 2323 m |
Dislivello | 1100 m |
Difficoltà | F |
Rifugio di appoggio | nessuno |
Attrezzatura consigliata | Piccozza e ramponi INDISPENSABILI !! |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Pessime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Partito alle 9.15, in cima alle 11:45, non senza qualche piccolo patema.
Tanto ghiaccio, erba affiorante e poca neve. Anche il tratto di forestale che porta alla Baita di Val Terzera (..si chiama così poi ?) presenta tratti con ghiaccio vivo. Tra la baita ed il colletto su cui si sbuca dopo il lungo traverso di dx nel bosco, da cui si attacca la lunghissima cresta che porta al Cavallo, c'è una colata di ghiaccio trasparente che, di fatto, ti obbliga a tirar fuori i ramponi per fare 3 metri e proseguire sul sentiero. La cresta, inizialmente, non presenta grandi difficoltà, ma a 200 mt circa dalla cima, quando la traccia di sentiero scende a sx (in ombra), si trovano tratti di neve durissima e ghiaccio che costringono ad un progressione delicata. Il crestone finale è tutto in neve dura e trasformata, mista a erbe affioranti, che ti obbligano a calzare i ramponi e prendere in mano la picca. In cima clima gradevolissimo e paesaggio fantastico (si parte dal Monviso, si passa dal Cengalo e dal Badile, al Disgrazia, al Bernina....). In vetta incontro 3 simpatici bresciani con cui scambio 4 chiacchiere prima di ridiscendere, poco dopo di loro: 50 mt di discesa ed uno dei 3 inciampa, così m'è parso, e inizia a scivolare di pancia verso la pala di dx, fermandosi a pochissimi secondi dal baratro della bastionata rocciosa del Cavallo (quella che fa da anfiteatro al passo di S. Simone per intenderci). Come ha fatto a fermarsi solo il Cielo lo sa...cadendo aveva perso la picca (non aveva infilato al polso la fettuccia)ed aveva preso velocità in quel tratto così ripido (40/45°) e con una neve durissima...UN MIRACOLO. Sanguinante al viso ed alle mani, senza apparenti traumi gravi, ma sotto schock, è stato prelevato dall'elisoccorso 30 min dopo la caduta. Con le condizioni attuali, di neve stantia e fortemente trasformata, portarsi appresso picca e ramponi è cosa intelligente. Sempre grazie al Padreterno per il dono delle montagne, e grazie per aver fermato con la sua mano un ragazzo destinato a morte certa. Foto 1: ghiaccio sul sentiero Foto 2: traverso su neve pressata e ghiaccio Foto 3: ultimo tratto di crestone |
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