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Cime Cadì e Verda, 21/11/2021 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Cime Cadì e Verda |
Regione | Lombardia |
Partenza | Monno (BS) (1172 m) |
Quota arrivo | 2448 m |
Dislivello | 1465 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | Rifugio Mortirolo |
Attrezzatura consigliata | Normale da escursionismo + ciaspole con neve |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Pessime |
Valutazione itinerario | Discreto |
Commento | Escursione tenuta nel cassetto da un bel po’ di tempo, a questo giro decidiamo di tirarla fuori e affrontarla. Ciò che ci ha destato una certa titubanza è il fatto che nella parte alta dell’itinerario bisogna un po’ improvvisare, dal momento che mancano sentieri e indicazioni. Lo scopo è quello di raggiungere e concatenare due cime Camune, Cadì e Verda, poste nei pressi del Passo del Mortirolo.
Lasciata l’auto appena dopo il Paese di Monno (strada per il Passo del Mortirolo chiusa), prendiamo la strada sentiero 71 che sale attraversando alcune malghe. A un certo punto, poco dopo la località Cicagner, la abbandoniamo prendendo una traccia secondaria che sale attraverso il bosco. Lo scopo è quello di avvicinarci alla cresta sud est della Cima Cadì, sulle cui mappe non è indicato alcun sentiero di salita, ma che vedendola da lontano sembrerebbe fattibile. Continuiamo la nostra salita attraverso un sentiero, a volte bollato, che ripidamente ci porta a incrociare nuovamente il sentiero delle malghe 71, uscendo gradualmente dal bosco. Nei pressi dell’incrocio decidiamo di tentare l’azzardo e continuare quindi per la cresta sud est. La salita è lunga e ripida, un vero muro del pianto, ma senza grandi difficoltà. La via è in gran parte pulita dalla neve, che appare solo a chiazze nella parte alta. C’è solo un passaggio dove bisogna prestare un attimo in più di attenzione, a causa della presenza di neve su un ripido pendio sottostante, ma per il resto come detto si prosegue senza preoccupazioni. Arrivati in vetta alla Cima Cadì, bisogna proseguire verso la Cima Verda. Passando sul versante settentrionale lo scenario cambia decisamente e si fa uniformemente innevato. Scendiamo quindi verso la sella presente tra le due cime, cercando il percorso corretto in cresta, che non è così intuitivo in queste condizioni. Qua e là spunta qualche ometto, ma in generale la via è poco segnalata e non c’è traccia battuta. Giunti alla sella, saliamo il ripido pendio che porta in cima alla Cima Verda, in gran parte privo di neve perché esposto a sud. Proseguendo oltre la Cima Verda e passando nuovamente sul versante settentrionale, si ripete la stessa situazione già vista scendendo dalla Cima Cadì, con la neve che torna a essere uniforme e a tratti abbondante. Lungo questo tratto di discesa, che a volte si svolge in cresta leggermente esposta, è presente una traccia battuta che seguiamo. A un certo punto, questa traccia abbandona la cresta e scende a sinistra, sul versante opposto a quello in cui noi dovremmo scendere per andare al Lago di Mortirolo. Nel timore di sbagliare, noi tiriamo dritti, ma commettiamo di fatto un errore, perché finiamo per trovarci su ripidi pendii innevati dove peraltro sprofondiamo nella neve. Siamo perciò costretti a valutare passo per passo la discesa, in modo da evitare i tratti troppo ripidi. La cosa è estenuante (anche perché nel frattempo è sopraggiunta la nebbia), ma alla fine riusciamo a uscire fuori dalle difficoltà e a raggiungere il Lago di Mortirolo. Dal Lago scendiamo attraversando alcune baite, dopodiché raggiungiamo finalmente la comoda strada che ci riporta al punto di partenza. I dubbi che avevamo sulla fattibilità di questa escursione erano fondati, perché specie in queste condizioni l’assenza di un vero percorso nella parte alta si rivela una cosa ostica. Lo scenario merita, ma abbiamo passato gran parte del tempo a capire dove andare e come fare, più che a goderci il panorama… Foto 1: nei pressi della Cima Cadì Foto 2: sulla Cima Verda. Alle spalle, la Cima Cadì con la cresta innevata da cui siamo scesi Foto 3: in discesa dalla Cima Verda |
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