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Corona di Redorta, 24/08/2021 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Federico |
Gita | Corona di Redorta |
Regione | Svizzera |
Partenza | Sonogno (920 m) |
Quota arrivo | 2804 m |
Dislivello | 1950 m |
Difficoltà | F |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | Eventualemente corda e casco nel canale |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Accesso:
Dall’autostrada Como - Chiasso – San Gottardo si esce allo svincolo di Bellinzona Sud, dove si imbocca la strada cantonale per Locarno. Si prosegue per un lungo tratto seguendo sempre le indicazioni per Locarno e si arriva alla grande rotonda presente nei pressi dell’aeroporto di Magadino. Qui si prende la prima uscita per Gordola e Valle Verzasca e giunti a Gordola si prende la deviazione che sale nella valle. Si oltrepassa Vogorno, Lavertezzo, Brione Verzasca, Gerra Verzasca, Frasco ed infine si arriva all’ultimo paese della valle, Sonogno. All’entrata dell’abitato c’è un cartello di divieto di transito e sulla destra, un grande parcheggio a pagamento, (10 frs per un giorno più 4 frs per ogni giorno successivo, portare i frs in moneta perché non vengono accettate le banconote. È anche possibile acquistare presso qualche chiosco o esercizio pubblico della valle la parking card agli stessi prezzi). L’accesso con auto sulla strada dapprima asfaltata e poi sterrata della Val Redorta che termina a Corte, non è consentito. A Sonogno si imbocca a piedi la Strada de Redorta che passa davanti alla bella chiesa, poi svolta a destra ed inizia a risalire la Val Redòrta. Ad un primo bivio con una strada che ricondurrebbe in paese, si prosegue a sinistra. Si oltrepassano le località di Püscìd, Froda, Faièd, Fracèd ed infine Corte, dove termina la strada. Si segue ora il sentiero con segnavia bianchi-rossi-bianchi che dopo un paio di svolte supera in rapida successione due torrenti sopra altrettanti ponticelli. Si prosegue in parte nel rado bosco e in parte all’aperto, sempre in direzione W, fino al nucleo consistente di baite di Püscen Negro (q. 1343 m). Il sentiero volge in direzione NW, si attraversa il torrente sopra un ponte. Ora abbandoniamo il sentiero che sale alla Bocchetta di Redorta e come indicato dalla guida del ticino cerchiamo di salire per la traccia che passa prima a Cortesell. Non con senza sifficoltà per individuare il sentiero (praticamente scomparso) raggiungiamo la località a 1565 m dove ci sono alcuni ruderi di baite distrutte. Da qui ci alziamo a logica sopra la località per poi attraversare, come indicato dala guida, verso sx (ovest) ed in ascesa raggiungiamo Starlaresch (1906). Si prosegue sempre in salita in diagonale e dopo aver visto il vallone di discesa che porta all'Alpe di Redorta raggiunguiamo il Si prosegue ora in direzione NW e si approda al pianoro situato poco a N della (q. 2269 m). Dopo aver individuato il canale che permette di accedere alla corona e poi alla cresta SSW e che si trova esattamente sotto la verticale della massima depressione tra la spalla SSW e la vetta, si risale un pendio detritico e si entra nel canale, umido e che diventa sempre più ripido e stretto. Non vediamo bolli a è questo ed in discesa facciamo degli ometti. Si inizia a risalirlo prestando le dovute attenzioni alle rocce instabili e senza particolari difficoltà. Dopo aver suparato due passaggi, il canale si incassa e come indicato dalla guida si può uscire più a sx per cenge e placceh sbicando su un pendio più aperto ma più facile e si sbuca sul pianoro superiore (la corona da cui prende il nome la vetta). Con percorso evidente si sale alla massima depressione tra la spalla e la vetta. Poi si segue la cresta SSW che da qui in avanti è facile, si aggirano alcuni risalti a destra o a sinistra e si arriva in vetta. In discesa dopo aver superato il canale e raggiunto il pianoro sottostante seguiamo un labile sentiero che scende più a dx e porta all'alpe Redorta dove passa il sentiero. Con il senno di poi si consiglia di salire e scendere per l'Alpe di Redorta. Sviluppo 20 Km circa Partecipanti: Njek ed ed io Foto 1: l'itinerario da Google Earth (verde salita; rosso discesa; arancio salita e discesa) Foto 2: la traccia dalla piana di quota 2200 m Foto 3: il canale di salita e discesa |
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