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   Sasso delle Dodici, 15/08/2021
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Onicer  oscarrampica   
Gita  Sasso delle Dodici
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Hotel Soldanella  (1450 m)
Quota arrivo  2450 m
Dislivello  1000 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  bivacco zeni
Attrezzatura consigliata  non necessario set da ferrata ma utile
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Domani si torna dalla vacanza ad Alba di Canazei e io dopo 3 giorni indecenti a causa della faringite presa dopo la gita a Punta Serauta mi sento finalmente abbastanza in forma per provare l’ultima gita. Con Gio decidiamo per la ferrata al Collac, ma appena usciti dall’ albergo e preso il sentiero che parte appena dietro, lo vedo rimanere decisamente indietro. La cosa non mi preoccupa eccessivamente perché spesso soffre le partenze ma poi vedendolo molto indietro, mi decido ad aspettarlo e chiedergli se c’è qualcosa che non va. Mi dice che ha male al tallone e quando lo osservo camminare gli dico che non può andare avanti così e mestamente decide di rientrare. Io lo saluto e vado avanti pensando nel frattempo a cosa fare visto che sul Collac ci son già stato e propendo per risalire sì ma sulla Croda Neigra. Poco dopo cambio ancora idea e torno per provare a fare una salita pomeridiana dalle parti delle belle guglie del Sasso delle Dodici che tante volte ho ammirato dal basso passando in val di Fassa o entrando in Val San Nicolò. Scendo e trovo Gio seduto su un tronco affranto per non poter esser salito e lo rincuoro dicendogli che torneremo presto. Mi stupisce e mi entusiasma questa passione che gli sta nascendo per la montagna. Rientriamo insieme. nel pomeriggio convinco il buon Fabio a seguirmi e alle 14.30 lasciamo il parcheggio presso l’hotel Soldanella(q. 1450). Seguiamo la rotabile fino alla deviazione che ci spinge nei boschi in direzione dx vs la nostra meta. Salendo,quando il bosco si apre, si hanno belle viste sui paesi della Val di fassa e sul gruppo del catinaccio che vi fa da sfondo. Zoomo sulle spettacolari e qualche hanno fa arrampicate, torri del Vajolet. Salendo nel vallone detritico ma fra bei boschi, passiamo proprio sotto la verticale del mirabile eslanciatissimo Spigolo dei Fassani alla Torre di Vallaccia. Poi un nevaio residuo in una stretta e ombrosa gola anticipa un breve tratto attrezzato e ci ritroviamo sotto le immense bastionate rocciose delle Torri di Vallaccia. Appare l’arancione Bivacco Zeni posto proprio al centro di questo anfiteatro roccioso, che presto raggiungiamo(q.2080,h 16) per ammirare il ripidissimo ghiaione che scende dalla Sforcella Vallaccia su cui incombe l’omonima e stupenda torre che sembra il canino di un carnivoro. Poco dopo una targa segnala l’inizio della ferrata Gadotti che affrontiamo dopo aver rinfrescato a fabio come usare i moschettoni per assicurarsi. Senza tante difficoltà ci alziamo alternando cavi a scalette a ripidi tratti di sentiero che ci fanno velocemente guadagnare quota fino a schiacciarci sotto le pareti a sx del canalone su cui ci inerpichiamo. Usciamo ad una specie di forcella che da su un nascosto vallone che libera la vista verso il profilo erboso che termina sulla cupola verdeggiante del Sasso delle Dodici che poi da lì precipita con enormi e verticali torri rocciose sul fondovalle. traversiamo in leggera ascesa il catino ghiaioso e guadagniamo la cresta dall’altra parte dove cartelli (h 17) ci indicano a mezz’ora la cima del Sass Aut che si alza magnifico davanti a noi e a 2 ore la Punta Vallaccia. Non ci son cartelli vs la nostra cima ma non sembrano esserci alternative. Fabio che finora ha mantenuto un insospettabile ritmo non essendo particolarmente allenato, ha ceduto quasi di schianto e seduto sotto i cartelli mi lascia solo nel tentativo di scoprire la nostra vetta. Mi allontano dunque da solo e con una breve corsetta superato un piccolo avvallamento in meno di dieci minuti raggiungo la croce che non è posta nel punto più alto del prato ma un poco più giù come usa per renderla visibile dalla valle. il cielo è abbastanza nuvoloso e la vista sul catinaccio è compromessa, solo il vicino sass Aut domina la scena. Ritorno subito da Fabio per convincerlo ad arrivare fino alla vetta e alle 17.30 ci fotografiamo insieme davanti alla croce. Decidiamo poi di non proseguire oltre con il nostro giro, vuoi per la sua stanchezza ma anche per il meteo che preoccupa. Rapidi prendiamo la linea di discesa, ripassiamo dal bivacco dove scambiamo 4 chiacchere con 3 ragazzi che dormiranno li intenti ad arrampicare sull’immensa parete delle Torri di Vallaccia che tanto somiglia in piccolo alla sud della Marmolada e dove loro mi confermano esserci una via ogni 50 metri. Poi giù con qualche corsetta nel bosco e poco dopo le 19 siamo nuovamente all’auto.
Foto1 Torri di Vallaccia e sass da le duodesc Foto2 io e fabio in cima Foto3 fabio ferrata
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