Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   Cima di Menna da Roncobello per creste, 11/07/2021
Inserisci report
Onicer  Pierpaolo   
Gita  Cima di Menna da Roncobello per creste
Regione  Lombardia
Partenza  Roncobello fraz. Costa (BG)  (1000 m)
Quota arrivo  2300 m
Dislivello  1350 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Nessuno
Attrezzatura consigliata  Normale da escursionismo
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Da anni avevamo in mente l’idea di salire alla Cima di Menna da Roncobello percorrendo integralmente la cresta ben visibile dalla Valle di Fondra in Val Brembana. L’idea ci ha spesso attratto e al contempo un po’ intimorito, visto che non si tratta propriamente di una passeggiata. Decidiamo perciò di affrontare l’escursione con la consapevolezza di dovere eventualmente rinunciare a proseguire, nel caso ci si parassero davanti passaggi eccessivamente complicati o esposti. Tentare non costa nulla ci diciamo, se non la fatica di arrivare lassù. In passato, abbiamo già percorso due volte il tratto di collegamento in cresta tra la Cima di Menna e il Pizzo, che costituisce circa la metà del percorso in cresta che dovremo affrontare oggi. Ci manca dunque quello che dalla Croce di Pizzo conduce al Pizzo.
Parcheggiata l’auto di fianco alla chiesetta della frazione Costa inferiore di Roncobello, ci avviamo prendendo il sentiero normale che sale al Menna dall’omonimo Passo.
Passato non molto tempo dall’inizio, prendiamo una deviazione a sinistra dove un cartello su un albero indica il Pizzo.
La prima parte di questo sentiero non è agevole, perché in questo periodo passa attraverso vegetazione bassa e fitta.
Usciti dalla “jungla”, il sentiero si fa via via sempre più ripido in direzione della Croce di Pizzo. A poca distanza dalla vetta, passa attraverso una fascia di pini mughi e in qualche passaggio bisogna usare anche le mani per aiutarsi a salire.
Lasciatici alle spalle i pini mughi, ci si para davanti un pendio molto ripido che sale verso la cresta della montagna, intervallato da un breve passaggio roccioso che a occhio pare difficilmente superabile. L’idea di non riuscire a superarlo ci porta erroneamente a prendere una evidente traccia verso destra, che con un giro più ampio sembrerebbe aggirare l’ostacolo per andare a salire tramite un altro pendio/canale. Avviatici su questa traccia con una certa difficoltà (stante la ripidezza sempre costante), poco dopo scopriamo che questa traccia è stata creata dagli ungulati e che porta a dovere affrontare passaggi troppo estremi e pericolosi per un essere umano.
Così, tornati sotto il primo pendio e di fatto sul sentiero originale, meditiamo sul da farsi. Siamo quasi sul punto di abbandonare l’idea della salita, perché ciò che più ci spaventa è non tanto la salita, quanto l’ipotesi di dovere tornare indietro scendendo attraverso questo passaggio così ripido, nel caso più avanti ci siano tratti da attraversare ancora più problematici.
Ci facciamo però coraggio e decidiamo di salire con un certo piglio, senza starci a pensare troppo. La conferma che la via passi proprio di qui arriva dalla presenza qua e là di alcuni piccoli nastri bianchi sbiaditi e strappati dal tempo, apposti sugli arbusti.
Salito il ripido pendio, accediamo alla cresta che conduce alla Croce di Pizzo, su sentiero meno complicato.
Dalla Croce in poi la cresta tende ad assottigliarsi e a essere più esposta, ma a parte qualche breve passaggio l’esposizione non è così preoccupante (quantomeno per il nostro livello di tolleranza) da riuscire a bloccarci. Un passaggio in cengia a destra della cresta è piuttosto esposto e bisogna superarlo con attenzione, stando attenti a dovere mettere i piedi. Per fortuna la roccia è solida e facendo le cose senza fretta non ci sono problemi.
Superata la cengia, riprendiamo la cresta, che presenta più o meno sempre lo stesso livello di difficoltà e richiede comunque prudenza.
Poco sotto il Pizzo, si sale attraverso un ghiaione (seguire gli ometti) per arrivare in cima.
Toccata la seconda vetta di giornata, dobbiamo ora affrontare la cresta di collegamento con la Cima di Menna, già percorsa in passato come detto. Gran parte del percorso su questa cresta è abbastanza lineare e scorrevole, sebbene un pochino esposto. Avvicinandosi al Menna ci sono alcuni brevi passaggi più articolati ed esposti, dove come sempre va prestata molta attenzione.
Dopo averli superati senza troppe difficoltà, arriviamo quindi sulla Cima di Menna.
Dalla vetta, prendiamo la sottostante cresta che va in direzione del Passo di Menna. Nella prima parte, più rocciosa, ripidezza e terreno un po’ instabile consigliano di tenere gli occhi bene aperti. Nella seconda parte, il sentiero diventa improvvisamente erboso e tranquillo.
Arrivati al Passo di Menna, prendiamo a destra il sentiero che scende verso Roncobello, già visibile in precedenza dall’alto. Questo sentiero, sempre segnalato, non presenta alcuna difficoltà e permette di tornare in modo agevole al punto di partenza.
Terminiamo così questo giro ad anello avvincente, contenti per un’altra piccola ma per noi grande impresa realizzata.

Foto 1: sulla cresta tra la Croce di Pizzo e il Pizzo
Foto 2: passaggio roccioso poco sotto la Cima di Menna
Foto 3: in discesa verso il Passo di Menna in ambiente bello e selvaggio
Report visto  2239 volte
Immagini             

[ Clicca sulla foto per ingrandire ]
Fotoreport