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Pizzo dei Tre Confini, per la Val Bondione, 25/07/2020 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Doc 1971 |
Gita | Pizzo dei Tre Confini, per la Val Bondione |
Regione | Lombardia |
Partenza | Lizzola Alta (1250 m) |
Quota arrivo | 2824 m |
Dislivello | 1574 m |
Difficoltà | E |
Rifugio di appoggio | Bivacco Patrizio Merelli al lago Bondione |
Attrezzatura consigliata | da escursioni |
Itinerari collegati | Pizzo dei Tre Confini (2824m), per la Val Bondione |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Lizzola-Pizzo Tre Confini-Lago Barbellino-Rifugio Curó-Lizzola
L'idea era di fare il Diavolo di Tenda da Carona; ma condizioni fisiche e qualche incertezza ci inducono a modificare dislivello e meta, comunque rimanendo in zona. Il Pizzo Tre Confini si presta benissimo: discreto sviluppo e dislivello, e panorama incantevole sulle Orobie. In più, il temporale di venerdì scorso ha abbassato le temperature, ottima prospettiva per una gita esposta a Ovest, e quindi con sole sempre davanti, in luglio. Saliti da Valbondione fino a Lizzola, parcheggiamo la macchina davanti agli impianti, accanto all'Hotel Camoscio. Saliamo la strada asfaltata, e dopo qualche metro inizia la mulattiera, ben indicata dal cartello. Rimanendo sulla sinistra orografica del torrente in valle, attraversiamo un lungo pianoro, per poi salire, passando un breve tratto attrezzato. Il sentiero poi piega verso Sud, finché si arriva alla baita Sasna (q. 2000 circa), situata in un delizioso alpeggio, ideale per fermarsi a bere, mangiare e fare qualche foto. Da lì si sale, e si arriva a un laghetto. Fare attenzione, perché l'impulso sarebbe quello di andare avanti, in realtà si deve piegare verso sinistra, e salire sull'altro costone della valle (ometti e bolli). L'ambiente cambia decisamente, da alta e rocciosa montagna. Arriviamo poi a un altro pianoro sfasciumoso, e rimanendo sulla sinistra, con salita a zig zag, giungiamo al Passo Bondione (q. 2650). Dopo un breve traverso, il pendio diventa molto più ripido, fino alla breve cresta che porta in vetta (qualche attenzione per un breve passaggio esposto in discesa). Lassù ammiriamo le piramidi delle Orobie (Gleno, Recastello, Redorta, Diavolo, prossimi e potenziali obiettivi), mentre dietro di noi si mostra la parete Nord della Presolana. Decidiamo di completare un anello, scendendo verso il lago di Barbellino, costeggiando il versante Sud del Recastello. Occhio ai nevai sparsi, e attenzione, soprattutto nella parte iniziale della discesa, a non perdere il sentiero tracciato. Dal lago una comoda mulattiera porta al Rifugio Curò. Dove siamo fortunatissimi a trovare posto , e ancora più fortunati a trovare il rifugista che ci fa mangiare in un quarto d'ora. Molto bella, la parte iniziale della discesa a Valbondione (per me era la prima volta), a picco sulla valle, e le cascate del Serio sulla sinistra. Poi purtroppo dobbiamo prendere un traverso poco battuto, su erba alta, e quasi infinito, per tornare a Lizzola. Alla macchina, il GPS del socio dava 1850 D+ e quasi 19 km. Con Roberto |
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