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   monte Cernera dal Valon del la Ciazza, 11/07/2006
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Onicer  oscarrampica   
Gita  monte Cernera dal Valon del la Ciazza
Regione  Veneto
Partenza  Andria  (1400 m)
Quota arrivo  2665 m
Dislivello  1250 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  no
Attrezzatura consigliata  scarpe per terreno scivoloso con "loppe"
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Nell’estate del 2004 sfogliando il libro di P. Bonetti e P. Lazzarin dedicato ai sentieri "selvaggi", vi trovo la descrizione di questo percorso, già noto ai valligiani e citato ancora nelle vecchie guide di fine '800. La Ciazza è il nome con cui gli abitanti di Selva di Cadore, conoscono il Cernera, che dal paese appare invero con ampia forma concava come di ramaiolo. Per estensione il nome è attribuito anche all'ampio vallone sottostante che cala tra Cernera e Verdàl fino ad una stretta rocciosa dopo la quale si riduce a dirupato solco per il quale il Ru Strent cala tra prati, salti rocciosi e boschi fino a valle. Lasciata l’auto nella piccola località chiamata L’Andria a quota 1400 mt, parto alle 6 nel fresco dell’alba e appena mi riscaldo dopo i primi passi. Salendo per prati in linea vs il vallone più che per una traccia che vagamente si vede, il senso di isolamento si fa subito immediato e quando appena fuori dal bosco prima di entrare nel vallone sento un suono mai udito, mi spavento. Non sarà mica un orso? Mi fermo timoroso e piano realizzo che probabilmente era stato il forte bramito di un cervo. Il luogo è dantesco sebbene ci troviamo appena sopra a dei villaggi abitati e veramente magnifico. Rifletto come a volte l’agognata wilderness, sia appena dietro l’angolo. Il percorso, ricco di fascino, comporta un buon dislivello su traccia a tratti non segnata, con passi esposti e presenta qualche difficoltà di orientamento oltrea richiedere dimestichezza con gli ambienti isolati e selvaggi. Alle 7.30 entro nell’imbuto del vallone vero e proprio che culmina nella forcella della Ciazza porta d’uscita dall’antro tenebroso, a quota 2450 mt. Rinvengo anche (magari sarò fra gli ultimi a vederla) la Ciazza (macchia) di neve che da il nome a questo arcana vallata, invisibile da lontano, e che un tempo doveva essere un vero e proprio nevaio. Resistente perché incassato e irraggiungibile dal sole. Punto chiave della salita risulta il superamento della fascia rocciosa che sorregge l'evidente grande cengia, oltre la quale si dischiude l'accesso al vallone. Con qualche breve passo di arrampicata,I/II°accedo alla forcella alle 8 sulla bella dorsale prativa del Cernera e ne tocco la cima 20 minuti dopo a quota 2650. Scendo a corse dall’altrettanto bella ma meno selvaggia Val Zonia e cercando tracce che non esistono più, nel bosco basso di pini mughi, mi perdo in continuazione e sbuco alle 10 sulla strada che scende dal Giau. Da lì ritorno per mezzogiorno a Selva e quindi l’Andria.
Foto 1 in partenza vs il Verdal Foto 2 in cima al cernera Foto 3 io e il civetta
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