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   cime pape e monte alto, 08/07/2006
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Onicer  oscarrampica   
Gita  cime pape e monte alto
Regione  Veneto
Partenza  bogo/ sotto guda  (1200 m)
Quota arrivo  2500 m
Dislivello  1300 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  no
Attrezzatura consigliata  nde
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Nelle vacanze estive 2003 a Caprile in Dolomiti, continua la tradizione della fuga alpina veloce per non assentarmi troppo dagli impegni familiari. E allora esco spesso leggero per puntate veloci su qualche cima non troppo lontana. Il 16 luglio, in auto, raggiungo la panoramica frazione di Bogo (1200 mt) nel Comune di Cencenighe Agordino, e alle 15.30 inizio a risalire verso la frazione di ‘Ciòit’, piccolo agglomerato di abitazioni rustiche e tipici fienili delle Dolomiti (i Tabià, numerosissimi in Agordino); attraverso veloce la piccola piazzetta ammirando una delle caratteristiche più note del posto: le pietre intagliate. In passato, gli abitanti di Cencenighe Agordino non avevano a disposizione molta terra da dedicare alla coltivazione: il corso del Cordevole nei pressi del fondovalle ha infatti scavato nei millenni una gola profonda, scarsamente soleggiata e priva di spazi pianeggianti, per di più spazzata ciclicamente da potenti alluvioni; i declivi ai piedi delle montagne sono inoltre tanto inclinati che anche con il metodo della coltivazione su terrazzamenti il raccolto non era comunque sufficiente a mantenere che poche famiglie. Per sopperire a tale mancanza, gli abitanti si specializzarono nel taglio della pietra: la materia prima era attinta da più cave, la principale delle quali si trova in località Mesaroz, oggi rinomata meta degli appassionati di arrampicata sportiva. La pendenza si fa ora molto marcata, ma ogni sforzo viene ripagato dal panorama sul Pelsa, dietro al quale, man mano che si sale, comincia a spuntare il Civetta e la Moiazza. Salgo a razzo e dopo 40 minuti sono già a Casera Vecia a quota 1815 e dopo altri 20 minuti alla Casèra la Busa (m 1911). Nei pressi della Casera Rudefin Alta (17.00), oggi un cumulo di detriti, si può ad ammirare la natura vulcanica del Monte Pape, ben visibile guardando le creste e le tante rocce staccatesi nei frequenti eventi franosi. Dietro, il Civetta spunta oltre il Pelsa,; oltre il pianoro sopra la Casera la pendenza si fa marcatissima: è l’ultimo strappo prima di raggiungere la sommità del Pape, alle 17.30. Finalmente il panorama di apre sul versante nord: Val Biois e Val Cordevole appaiono in tutto il loro splendore. Il panorama è immenso: Civetta, Pelmo appena nascosto, Croda da Lago, Sorapiss, Tofana, Lastoi di Formin, Monte Pore, Nuvolau e Averau, Cernera, Paterno, Lagazuoi, Croda Rossa, Sasso Bianco, il gruppo della Marmolada con le Cime d’Auta in prima posizione, il gruppo Monzoni-Costabella e il Col Margherita, Mulaz e Focobon; dietro si intravede l’Altopiano delle Pale di San Martino, l’Agner, le Pale di San Lucano, Schiara, San Sebastiano; e oltre anche il Paterno e le Tre Cime di Lavaredo. 10 minuti dopo sono anche sull’altra cima e poi mi fiondo a corse giù per la montagna: alle 19 sono a Bogo.
Due giorni dopo Parcheggio l’auto un poco sopra Sottoguda in un’area di ristoro a 1370m di quota. Passo la strada e alle 13.45 prendo il sentiero che sale verso Franzei, che raggiungo dopo mezz’ora. Il posto è molto bello, si presenta come un verde altopiano dove pascolano tranquillamente le mucche. Attraversando magnifici prati salgo fino all'erbosa Forzéla de Franzéi a m 2009. Da qui si prosegue sempre per il sentiero 687, sotto le pendici del versante orientale del monte, in direzione del Lago dei Négher che raggiungo alle15, a m 2205 (com’è detto in Val Biois, mentre viene chiamato invece sul versante della Val Pettorina Lèch dei Giài). Dal laghetto si sale ripidamente per il pendio erboso puntando Forcella dei Negher che si raggiunge a m 2286 e dove la vista spazia dalla sottostante Valle del Bois fino all'altopiano della Pale di San Martino. Si abbandona il segnavia 687 per proseguire per il sentiero 696 lungo il crinale che collega la forcella con le Cime d'Auta incontrando, poco dopo, un dosso roccioso che si supera grazie ad un facile tratto attrezzato. Dopo la tabella indicante la Cima d'Auta Orientale si trascura il sentiero 696 e si segue la debole traccia che si vede alla nostra destra e che sale tra i detriti fino a raggiungere, poco dopo, i pendii erbosi della panoramica cima del Monte Alto a m 2545. Bella la visuale sulla Marmolada e sulle vicine Cime di Pezza e Sasso Bianco e delle maggiori elevazioni dolomitiche. Sono le 15.30 e qualche minuto dopo raggiumgo anche l’altra cima, per poi catapultarmi in discesa, ma quando arrivo nuovamente al lago, non resisto proprio vista l’alta temperatura e faccio il bagno a 2200 mt di quota! L’acqua è addirittura calda vicino a riva e fresca solo nuotando vs il centro. Ricordo che passo dei minuti ad osservare un insetto capace di immergersi, di cui dopo averne certificato l’esistenza e le attitudini, conosco ora il nome: la notonetta. La seguivo sott’acqua ammirato,perché non m’era mai capitato di vedere una cosa simile. Come nuotavo beato nel laghetto circondato dalla pace dell’alta montagna! Mezz’ora di idilio e poi via di corsa verso l’auto cui torno per le 17.30.
L’anno dopo, a Luglio sono invitato dal mot e Miriam a fare un giro con loro e massimo partendo da Bogo e traversare fino a Col di Prà. Partiamo alle 9 e col passo da allegra combriccola arriviamo a Casera rudelfin(mt 2100) a mezzogiorno. Qui li saluto e correndo salgo in 25 min a Cima Pape(2503 mt) e sempre correndo li raggiungo quando insieme arriviamo a Forcella Pape alle 13(2285 mt.). Poi bellissima discesa fra erbe e fogliame gigantesco in cui anche perdiamo il sentiero. Fatica e disagi ripagati però dall’incantevole luogo in cui è costruita la Malga Malgonera(mt 1580) e dove ci fermiamo dalle 15 alle 15.30. poi in un oretta scendiamo a Col di Prà. Posti veramente belli: la Malgonera un must.
Gita che ricorderò sempre per la compagnia, per le prese in giro a Massimo che si era tagliato perdendo sangue fra le erbe e per le sue rivelazioni preziose su come raggiungere il Cuore.
Foto 1 cima pape e lago di Alleghe Foto 2 Lach de i Négher Foto 3 Franzei


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