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bagozza per tre, 23/06/2006 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | oscarrampica |
Gita | bagozza per tre |
Regione | Lombardia |
Partenza | Cimalbosco (1300 m) |
Quota arrivo | 2410 m |
Dislivello | 1100 m |
Difficoltà | F |
Rifugio di appoggio | no |
Attrezzatura consigliata | nde |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Il 7maggio del 1999 parto una mattina con Stefano Pizzamiglio per vedere la valle di Scalve e dare un occhiata alla zona del Cimon della Bagozza. Arriviamo in località Cimalbosco da cui partiamo alle 11 per arrivare un’ora dopo nell’incantevole piccola conca del laghetto Campelli con superba visione sull’imperiosa mole del Cimone che lancia alla vista la lama del suo famoso spigolo nord salito per la prima volta dal mitico Cassin. Il luogo è veramente idilliaco e ci fermiamo un’oretta a chiacchierare e pranzare sulle rive. Alle 13.30 saluto ste e parto di corsa seguendo il sentiero che s’inoltra nel bosco e punta poi al ripido ghiaione che sale fino al Passo delle Ortiche. Quando ansimante mezz’oretta dopo arrivo a quota 2000 inverto la marcia e a grandi balzi sono nuovamente da Ste per le 14. Ci fermiamo ancora un’‘oretta in quel luogo ameno e poi torniamo ai nostri affanni padani.
Una settimana esatta dopo il 15/5 torno con walter e Robi con l’idea di conquistare il troppo bello Cimone. Ricordo di quel freddo mattino di sole quando entrammo nel supermercato con Robi che fingeva di essere un marocchino arrabbiato e noi che chiedevamo scusa alla cassiera spaventata dicendole che era da poco in Italia e non conosceva la lingua e che sembrava pericoloso,ma di fatto non lo era. Poi salendo riavvolgevamo la scena e ridevamo per delle ore. E anche che io avevo uno zainettino piccolo piccolo e allora loro mi prendevano in giro perché salivo in pantaloncini ed ero visibilmente raffreddato mentre loro continuavano a dirsi a vicenda come stavano bene con i guanti e il berretto..e ridevano,ridevano. Fortuna che salendo e uscendo dai rigori del mattino il sole ha poi preso il sopravvento. Non riuscimmo quel giorno a salire fino a Cimalbosco perché c’era una trope rai impegnata nelle riprese e quindi la stradina vs il Passo del Vivione era bloccata. Partimmo dunque da quota 1300 e c’inoltrammo per un ampio giro nel bosco che ci portò poi ad attaccare il ripido ghiaione in alcuni tratti in alto spettacolare quando passa a ridosso delle precipiti pareti del cimone e obbliga in alcuni passaggi fra grandi massi. Con un ultimo strappo guadagniamo alle 10 i 2300 mt del Passo delle Ortiche ,asseragliato fra la mole del Cimone a sx e la parete del Crap a dx. Che emozione pensare che anni dopo avrei percorso per intero quella meravigliosa,e ondeggiante di cime, cresta, che lo unisce al Pizzo Camino. Dopo una breve pausa ripartiamo e fra roccette ed erba risaliamo il sentiero che ci porta alla croce di cima, dove restiamo per un’oretta dalle 10.30 alle 11.30. Poi scendiamo dall’altra parte della montagna e in un quarto d’ora raggiungiamo il più impervio Passo della Bagozza da cui un ghiaione più fine e quindi più difficile da risalire riconduce alle pendici del Cimone. Lo affrontiamo a grandi balzi e alle 13( dopo esser ritornati ancora per il bosco con qualche difficoltà a ritrovare il sentiero), siamo nuovamente all’auto. Una giornata di “sole sport e natura”…diventerà poi questo lo slogan per tutte le nostre uscite. foto1 il percorso Foto 2 il cimone dal lago campelli Foto3 la croce di vetta |
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