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   Arnihaggen e Arnitriste, 23/06/2019
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Onicer  Pierpaolo   
Gita  Arnihaggen e Arnitriste
Regione  Svizzera
Partenza  Schonenboden (CH)  (1245 m)
Quota arrivo  2216 m
Dislivello  1150 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Berghaus Eisee
Attrezzatura consigliata  Normale da escursionismo
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Buono
Commento Questo fine settimana siamo in trasferta in Svizzera e nella progettazione delle escursioni che andremo a compiere si pone il problema della neve residua in fusione che oltre i 2000/2500 metri di quota è ancora consistente. L’idea è quella di stare abbastanza in alto, ma non così in alto da trovare tanta neve e rischiare di compromettere l’uscita. Trovare un compromesso non è semplice, ma dopo una lunga ricerca la vetta del Brienzer Rothorn, posta sopra il lago di Brienz, pare fare al caso nostro.
In realtà, una volta giunti a Schonenboden (la località di partenza), appuriamo con una certa amarezza che il giro ad anello da noi pensato non è fattibile, perché un tratto del sentiero, quello che corre in alto lungo le creste, risulta ancora chiuso. In effetti, da uno sguardo verso l’alto è ben visibile ancora molta neve, più di quanto potessimo immaginare a queste quote non così elevate.
A questo punto non ci rimane che salire e scendere dalla via normale, che invece è aperta.
Con un po’ di fatica a causa del caldo che si fa sentire, saliamo di buona lena seguendo una pista da sci, raggiungendo dapprima il lago Eisee e successivamente la sella denominata Eiseesattel.
La strada da percorrere per arrivare in cima ormai non è tanta, ma volgendo lo sguardo verso destra ci appare troppo antropizzata, visto che sulla sommità arriva peraltro una funivia.
Le vette e i sentieri alla nostra sinistra appaiono invece più appetibili e selvaggi, così dopo qualche minuto a pensare sul da farsi, decidiamo di cambiare percorso e puntare quantomeno alla prima vetta visibile, l’Arnihaggen.
La nostra scelta viene in effetti premiata perché il percorso si rivela interessante, leggermente esposto in qualche punto e provvisto di catene e corrimano qua e là.
Arrivati sulla panoramica cima e non avendo a disposizione cartine, anziché tornare da dove siamo venuti proseguiamo con l’idea di incrociare i sentieri visibili nella direzione opposta a quella in cui siamo saliti. Per farlo, scendiamo a vista seguendo pendii erbosi e tagliando due canaloni, fino a trovarci a poca distanza dalla vetta denominata Arnitriste, su cui è posta una croce, congiunta all’Arnihaggen da una cresta che abbiamo preferito evitare perché troppo esposta.
È proprio la presenza della croce prima, e di alcuni escursionisti sulla parte terminale della cresta che porta in vetta poi, a indurci a provare a salire anche su questa seconda cima. Per farlo saliamo, con difficoltà, il ripido pendio che scende dalla suddetta cresta nella nostra direzione.
Raggiunta a fatica la cresta, copriamo i suoi ultimi metri salendo sulla vetta, aiutandoci con un cavo metallico lì presente.
Ora la priorità è scendere attraverso un sentiero che per forza di cose dovrebbe esserci, ma dopo avere perlustrato a 360 l’area circostante la cima, non individuiamo alcun percorso. Mestamente, quindi, ci tocca scendere dal ripido pendio erboso da cui siamo saliti. In seguito, consultando relazioni e cartine, constateremo che attorno a questa vetta non esistono percorsi per raggiungerla, un caso piuttosto singolare per una cima su cui si erge una croce ben visibile.
Attraverso qualche peripezia, perdiamo quota fino a raggiungere l’alpeggio Mittlist Arni e dopodiché seguiamo una strada sterrata prima, asfaltata poi, che ci riporta al punto di partenza.
Alla fine ne è uscito un giro piuttosto selvaggio, ma la discesa e le deviazioni che abbiamo compiuto noi dall’Arnihaggen in poi sono da sconsigliare perché non seguono alcun percorso segnalato e passano attraverso pendii molto ripidi.

Foto 1: Eisee
Foto 2: poco sotto la cima dell'Arnihaggen
Foto 3: dalla vetta dell'Arnitriste
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