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Pizzo di Spino, 19/05/2019 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Pizzo di Spino |
Regione | Lombardia |
Partenza | San Pellegrino (BG) (360 m) |
Quota arrivo | 958 m |
Dislivello | 780 m |
Difficoltà | E |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | Normale da escursionismo |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Accettabili |
Valutazione itinerario | Discreto |
Commento | Ancora un’altra domenica uggiosa, ma stavolta non abbiamo molte scappatoie, se non quella di andare a camminare nel pomeriggio, visto che è prevista meno pioggia. Nonostante le condizioni non ottimali, riusciamo anche a scovare un giro per noi parzialmente inedito e che parte dal parcheggio adiacente alla piscina di San Pellegrino e sale fino al Pizzo di Spino, modesta ma panoramica cima che si eleva in modo evidente sulla media Val Brembana.
Lasciata l’auto nel parcheggio sopracitato, seguiamo le indicazioni poste fin dalla partenza che indicano la nostra meta tramite il sentiero 594. Nel suo tratto iniziale il percorso ha di recente subito delle modifiche perché è stata costruita una nuova strada che sale con alcuni tornanti, ma i bolli bianco rossi non mancano. Guadagnata un po’ di quota, a un certo punto un cartello posto sulla destra permette di collegarsi al sentiero originale. Il percorso piega gradualmente a sinistra e si immette in una valle laterale dai connotati più selvaggi di quanto ci potessimo attendere un questa zona. Ci sono tratti lievemente esposti su pendii ripidi, cascatelle e notiamo anche la presenza di due mufloni sull’altro versante. Continuiamo a camminare su pendenze via via crescenti, fino ad arrivare sotto alcune elevazioni rocciose (Corna Pedezzina, Maria e Camozzera). Il sentiero qui svolta a destra, e per un tratto rimane nei boschi posti sotto la cresta che porta proprio alla cima del Pizzo di Spino. Poi, ne esce fuori e si cammina così sulla cresta vera e propria, con la nostra meta ormai di fronte, che in altre condizioni climatiche sarebbe anche panoramica. Con qualche saliscendi copriamo i metri rimanenti e dopo un ultimo breve strappo siamo in cima. Nel frattempo, la pioggerella iniziale ha mollato la presa. Per tornare, ripercorriamo lo stesso sentiero fin sotto la Corna Pedezzina e da lì prendiamo un altro sentiero, segnalato con bolli giallo rossi, che inizialmente si mantiene in quota, percorrendo a mezza costa i fianchi di una elevazione secondaria di cui non sono a conoscenza del nome, dopodiché scende in modo deciso verso la frazione Frasnadello. Dalla frazione, prendiamo un altro sentiero che a zig zag ci porta sulla ciclabile di San Pellegrino. La seguiamo per un breve tratto per fare così ritorno al punto di partenza. Il percorso di oggi si è rivelato interessante. A volte certe condizioni climatiche, sebbene non ottimali, contribuiscono a rendere le escursioni più piacevoli, proprio perché si vive un’esperienza diversa dal solito, un po’ più complicata ma al contempo più memorabile. Foto 1: l'ultimo tratto che porta in cima Foto 2: cima Foto 3: visuale verso Zogno |
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