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laghetto coldai , 18/04/2006 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | oscarrampica |
Gita | laghetto coldai |
Regione | Veneto |
Partenza | palafavera (1500 m) |
Quota arrivo | 2150 m |
Dislivello | 650 m |
Difficoltà | E |
Rifugio di appoggio | coldai |
Attrezzatura consigliata | no |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Belli quegli anni in cui tra una pausa e l’altra degli esami scolastici ci concedevamo dei giorni liberi dagli studi e salivamo spesso a Caprile per riossigenarci.
In una fredda mattina dell' ottobre 1996 lasciamo il paesiello per mostrare a Dani un altro dei gioielli delle dolomiti agordine, vale a dire il laghetto del Coldai. il termometro segna meno 9 in paese a quota 1000 e decidiamo comunque di partire. Saliamo in macchina a Palafavera (1507 m), dopo aver valicato Forcella Staulanza e appena scendiamo nel pomeriggio splendido ci accoglie un vento forte e gelido. Imbocchiamo la strada la rotabile che sale alla conca di Pioda e alla malga omonima (1815 m; ore 0,45). Oltre la malga continua la mulattiera militare che supera un promontorio, risale un vallonetto e raggiunge il rifugio Sonino al Coldai (2132 m; ore 1,30). Verso ovest il sentiero 556 (Alta via n 1) valica Forcella Coldai e raggiunge il laghetto omonimo (2143 m; ore 02,0 dal rif.). Quando arriviamo al laghetto la dolce conca è spazzata da un vento siberiano : credo che la temperatura sia attorno ai – 15, percepita attorno ai – 20. scattiamo nella bella giornata foto pazzesche verso la parete nordovest del Civetta che da lì sembra caderti addosso. Il lago non è ancora gelato ma splende azzurro cobalto circondato dalle nevi che hanno già coperto il terreno. Poi quando cala la sera e dal laghetto risaliamo al colletto assistiamo al miracolo del giorno che muore ad ovest e a quello di una immensa luna arancione che illumina di riflessi sanguigni sua maestà il pelmo. Scendiamo leggeri,finalmente il vento s’è spento assorbito dal freddo siderale, guidati dalla grande luna che sussurra doci parole ai nostri cuori. Fotografo consapevole che lo scatto è un istante ,esserci è l’eternità..Man mano che scendiamo vs Palafavera la notte prende possesso ed entra con la sua pace dentro di noi. Rimbalzano sulle pietre i tenui fasci luminosi delle nostre pilette che spesso spegniamo per godere la meraviglia della luce lunare che tutto dora. foto 1 dani e il laghetto del Coldaoi Foto 2 dani e la parete foto3 la parete delle pareti |
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