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| Pizzo del Diavolo di Tenda (mancato per ghiaccio) + Monte Aga, 15/07/2016 | Tweet |
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| Onicer | maurizio1972
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| Gita | Pizzo del Diavolo di Tenda (mancato per ghiaccio) + Monte Aga |
| Regione | Lombardia |
| Partenza | Carona (1200 m) |
| Quota arrivo | 2800 m |
| Dislivello | 2000 m |
| Difficoltà | EE |
| Rifugio di appoggio | Rif Calvi, Rif. Longo |
| Attrezzatura consigliata | Da escursione (ramponi penso comunque inutili con queste condizioni) |
| Itinerari collegati | nessuno |
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| Condizioni | Buone |
| Valutazione itinerario | Ottimo |
| Commento | Partiti da Carona in 3 con venticello da Nord e zero termico ancora basso. Percorriamo il sentiero estivo per il rifugio Calvi e finalmente si sale per boschi senza trovare l’umidità della selva tropicale. Arrivati alla conca del rifugio il vento diventa più fastidioso nonostante il cielo terso e il sole di luglio. Le cime si sono solo parzialmente liberate dalla neve dei giorni precedenti, arrivata a lambire anche i rifugi. Il vento da Nord, anomalo dopo le perturbazioni estive, ha creato delle condizioni tardo autunnali: poca neve e ghiaccio. Ad occhio la cresta Nord-Ovest del Diavolo è messa maluccio, chiedo al rifugista e la sconsiglia. Decidiamo di salire alla bocchetta di Podavitt e poi si vedrà. Scendendo alle baite del Poris (1956mt) non si muore di caldo come di solito succede, addirittura si notano colate di ghiaccio già sulle pareti del Grabiasca. Alla prima biforcazione ribollata bisogna stare attenti: a sx il sentiero porta verso il Longo, a dx non è segnato, diritto verso il Passo di Valsecca e il rifugio Baroni. Si segue quest’ultimo fino alla piana superiore dove sorge il Brembo, qui lo si abbandona attraversando la piana e il fiumicello e si trovano i bolli triangolari che guidano nella risalita dell’ultimo gradino roccioso prima della bocchetta. Si incontra neve fresca a chiazze fino a diventare abbondante sotto la bocchetta di Podavitt (2624mt). Ora il vento e qualche nuvola rendono il clima invernale; la neve però è bella e si sale bene. Alla bocchetta incontriamo un ragazzo che conferma le pessime condizioni della cresta e di non essere salito in vetta: la neve parzialmente fusa ha creato colate di ghiaccio da rigelo. Proviamo a salire, in alcuni tratti tenendo il filo si va bene, ma i canalini sono innevati o ghiacciati e renderebbero molto pericolosa la discesa, peraltro senza ramponi. Dopo qualche tentativo a circa 2800mt abbandoniamo: sono le 14 di metà luglio e, neve a parte che può capitare, queste condizioni sono veramente anomale. Il ragazzo che ci ha aspettato alla bocchetta si unisce a noi per la discesa e insieme decidiamo di fare il giro ad anello per il Longo. Scendiamo sulla dx per nevaio fin sotto i ghiaioni del Rondenino. Qui prima ad occhio, poi rintracciando una traccia, percorriamo il traverso verso il passo Selletta (2372mt). La traccia diventa sempre più marcata e frequentata… da stambecchi, scesi probabilmente più in basso per la neve. Prima del passo abbandono momentaneamente i miei soci per salire la cresta sud dell’Aga. Il primo pezzo lo faccio ad occhio, poi a sx trovo la traccia sotto cresta un po' franata. Una volta raggiunta la cresta sud il percorso è leggermente esposto, ma con pochissima neve residua e niente ghiaccio, per cui in breve mi trovo in cima. Qui ritrovo delle notevoli raffiche di vento mi lasciano il tempo di qualche foto e poi giù per la stessa via e discesa al lago d’inferno e al Longo, dove mi ricongiungo ai soci. La discesa lungo la sterrata e per il baitone è lunga, ma sempre bella e panoramica. Bella escursione, condizionata dal vento e dallo zero termico basso e pur essendo partiti tardi e avendo sperato nel lavoro dell’irraggiamento, oggi il pizzo ha fatto capire che non gradiva ospiti…
Foto 1 – Il pizzo del Diavolo salendo verso la bocchetta di Podavitt Foto 2 – Il Rondenino visto salendo in cresta al Diavolo Foto 3 – Panorama dal Monte Aga |
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