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   Piz Palù, 26/05/2012
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Onicer  Syd      
Gita  Piz Palù
Regione  Svizzera
Partenza  funivia Diavolezza  (2973 m)
Quota arrivo  3906 m
Dislivello  1300 m
Difficoltà  BSA
Esposizione in salita  Nord
Esposizione in discesa  Nord
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Crostosa
Altra neve  Crostosa
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Sfruttiamo la funivia del Diavolezza per una comoda salita guardando i più allenati che salgono sci ai piedi sulle piste ancora (per poco) innevate sino a fondovalle. La salita è così dolce e piacevole che decido di scendere subito a rotta di collo per la pista ghiacciata per rifarmela, forse anche per la nostalgia delle pelli, rimaste in auto… (gentile la signora alla cassa: “chi non ha testa abbia portafoglio. Fanno 28 franchi, grazie”). La discesa sul ghiacciaio è innevata e il fondo, risalendo a razzo per raggiungere il resto del gruppo, ottimamente rigelato. Il ghiacciaio del Palù è ben percorribile, ma estremamente “mosso”, con enormi seraccate, profondi crepacci aperti, segno evidente di una stagione molto avara di neve. Per non farmi mancare nulla decido di sfidare il vento impetuoso del passo e, con gli sci di traverso sullo zaino a mò di crocefisso (i miei amici amano questo modo di portarli, specie quando cammini fianco a fianco su un sentiero e ti giri per guardarti attorno…) ma forse più ondeggiante e incespicante, mi trascino fino alla cima orientale. Sempre bellissimo questo posto, da soli o meglio ancora con i sorrisi soddisfatti degli amici, evoca tanti pensieri e tanti ricordi.
Scendo direttamente dalla cima, tentato dalla nord che però evito perche affiora già ghiaccio vivo, prima su neve buona, poi su una crosta sottile che mi rende prudente: cadere qui avrebbe comunque un esito poco piacevole: se verso sud direi anche … definitivo!
Il resto della discesa, almeno sino a 3200 metri, è su neve abbastanza crostosa e poco piacevole: poi su neve trasformata e ammorbidita dal caldo, sciabilissima. La risalita al Diavolezza al solito è baciata da un sole impietoso che finalmente decide di svelarsi in tutta la sua potenza, dopo una giornata passata a giocare a rimpiattino con le nuvole.
In sintesi, gita sempre bellissima (la promuovo a OSA per la sciata dalla cima, che va valutata con attenzione), quest’anno forse ancor più affascinante per la “vivacita” del ghiacciao, fattibile ancora per un po’ se non sboccia un caldo africano. Un ottimo modo per (forse) chiudere la stagione.
f2:da notare il ponticello di legno semisepolto (verrà utile tra non molto)
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