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Cima Brenta, 25/04/2009 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | fabry |
Gita | Cima Brenta |
Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | Madonna di Campiglio (1500 m) |
Quota arrivo | 3150 m |
Dislivello | 1650 m |
Difficoltà | BS+ |
Esposizione in salita | Nord-Est |
Esposizione in discesa | Nord-Est |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Farina pesante |
Altra neve | Variabile |
Rischio valanghe | 3 - Marcato |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Partiamo tardi Io, Liuc e Marco, dalla sbarra di Vallesinella (...così, tanto per aggiungere un grado alla scala di pericolo valanghe).
Lungo la strada di Vallesinella carcasse putrefatte di camosci svalangati ci esortano a tornare, ma imperterriti continuiamo (ma i camosci non avevano fiuto per le valanghe?). Ci scaldiamo salendo a "crapa bassa" su neve dura verso il Casinei acciaiandoci ad un ritmo sostenuto che pagheremo più tardi, l'enorme zoccolo sotto gli sci mi aiuta nell'allenamento e alla richiesta di sciolina Liuc fa finta di non trovarla. Affrontiamo il canalone con le orecchie aperte ed il cuore ai massimi regimi vedendo in alto altri on-icer che galoppano verso la sospirata fine della salita, la neve inizia a mollare e con lei le nostre forze. Alla sella capisco che la salita in realtà non è ancora finita ed affrontiamo con picca e ramponi i facili tratti di cresta verso la Cima Brenta da cui pochissimo prima si è staccata una bella valanga di lastroni a ricordarci che la prossima volta "sarà mei lià se prima dal let!!" la discesa è su neve pesante ma divertente fino al ponte in Vallesinella. V.V. |
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