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   Traversata di Cima Gaiarda, 15/03/2009
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Onicer  gian54      
Gita  Traversata di Cima Gaiarda
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Cavedago  (900 m)
Quota arrivo  2632 m
Dislivello  2000 m
Difficoltà  BSA
Esposizione in salita  Est
Esposizione in discesa  Sud
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Marcia
Altra neve  Farina pesante
Rischio valanghe  3 - Marcato
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Era da tempo che Alfio voleva salire la Cima Gaiarda, domenica decidiamo di provare, è con noi anche Pietro. Lasciamo l’auto alla chiesetta di San Tommaso a Cavedago a 900 metri di quota, poco dopo le 6.30 prendiamo la forestale quasi piana e con andamento piuttosto ravanoso nello slalomare i numerosi alberi abbattuti, dopo un’ora siamo a quota 950 metri, finalmente la strada comincia a salire decisamente. A quota 1350 circa si prende il fitto bosco a sinistra e procedendo verso ovest si giunge allo sbocco sulla Val dei Cavai. Con alcuni sali scendi si perviene alla Malga Spora, procedendo sempre verso ovest si superano alcuni dossi e vallette fino ad imboccare un ripido canale che dà accesso ai pedii finali. Lasciati gli sci, si traversa verso il canalino superiore e su neve a tratti inconsistente perveniamo all’esile vetta, utili piccozza e ramponi. Inutile dire dell’ambiente fantastico ovunque si posi lo sguardo. Tornati agli sci, scendiamo la pala in direzione nord-est su neve ventata o farinosa, traversiamo brevemente e risaliamo al Passo dei Mandrini, con qualche sali scendi ci portiamo alla Bocca della Vallazza. Ottima la discesa su firn verso la Busa dell’Acqua, proseguiamo velocemente visto le alte temperature e con neve via via sempre più pesante siamo al Rifugio Croz dell’Altissimo. Da qui parte una stradina perfettamente innevata e tirata come un bigliardo che ci consente una piacevole discesa su neve continua fino a quota 1050 circa. Messi gli sci nello zaino ci avviamo verso il Ciclamino, qui facciamo l’unico incontro della giornata, l’autista dello ski bus in pausa che va a passeggio, scendiamo con lui a Molveno ed alle due alla ripresa del servizio ci deposita davanti alla nostra auto distante una decina di km evitandoci l’autostop, manco a metterci d’accordo. Itinerario molto suggestivo nel cuore del Brenta, consigliabilissimo soprattutto il nostro percorso di discesa molto diretto a contatto con pareti spettacolari. Da mettere in preventivo circa 2000 metri di dislivello e parecchio sviluppo per la salita, molto diretta invece la discesa
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