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Vedretta di Scais - Grotta di ghiaccio, 28/01/2024 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | marcomountain |
Gita | Vedretta di Scais - Grotta di ghiaccio |
Regione | Lombardia |
Partenza | Centrale di Vedello (SO) (1030 m) |
Quota arrivo | 2530 m |
Dislivello | 1500 m |
Difficoltà | BS |
Esposizione in salita | Nord |
Esposizione in discesa | Nord |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Ventata |
Altra neve | Trasformata |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Mediocri |
Valutazione itinerario | Mediocre |
Commento | Stupiti dallo scenario artico, con questa grotta a Y, che abbiamo trovato lo scorso anno sulla vedretta di Scais ed incuriositi se anche quest'anno si sarebbe formata la grotta di ghiaccio, iniziamo l'ascesa per questo lungo itinerario. Lasciamo la macchina poco sotto la centrale idroelettrica di Vedello (Piateda Alta - SO), perchè poco dopo la centrale la strada è un'unica lastra di ghiaccio, anche con le catene, non mi fidavo a salire ad Agneda (e di fatti, nessun altro era salito). Al parcheggio dell'area pcnic di Agneda, subito dopo il paese, calziamo gli sci, per salire i tornanti, abbastanza innevati per pellare e scendere, fin sotto alla diga di Scais. Arrivati al bivio tra la val Caronno e la Val Vedello prendiamo a sinistra per il boschetto, puntando alla capanna Mambretti. Altro cambio assetto e sci in spalla. Saliamo a piedi fino alla baita Caronella, a metà strada tra le case di Scais e le baite di Caronno. Finalmente da qui si può pellare, sebbene, nei tratti di bosco, con qualche tratto da fare a piedi staccando gli sci per assenza di neve e presenza di rocce. La salita lungo la val Caronno è anche rallentata da diverse vecchie slavine i cui blocchi di neve dura complicano la prosecuzione sci ai piedi. Giunti con non poca fatica alla capanna Mambretti, risaiamo lungo la dorsalina di fronte, per poi perdere quota un attimo e spostarci dalla base della vedretta del Porola (a sx dello Scais) alla vedretta di Scais (a dx). Risaliamo ora un millino di metri D+ per giungere finalmente alla grotta di ghiaccio (che c'è ancora!!). Nemmeno il tempo di esploralra per bene, perchè è tardissimo, cambio assetto in discesa e ci spariamo giù in discesa, restando a sinistra (idrografica, spalle a monte) del torrente che sgorga dalle vedrette. Nell'ultimo tratto troviamo e seguiamo delle tracce di discesa, che ci conducono, con qualche scaletta da fare, sci ai piedi, alle baite di Caronno. Proseguiamo, talvolta staccando gli sci, fino alle case di Scais, dove riprendiamo poi il lungolago destro e scendiamo per il boschetto. Rimettiamo gli sci dopo il bosco, sotto la diga per arrivare, ormai col buio, ad Agneda paese. Da qui scendiamo a piedi fino alla macchina. Gita impegnativa ed ammetto poco soddisfacente: anche nella vedretta neve ventata e ghiacciata, poca polvere. Sotto la vedretta, firn (ma senza spazi per poter tirare qualche bella curva). Unico piacere, rivedere la grotta di ghiaccio.
Foto 1. Arrivati sci e scarponi in spalla alla Diga di Scais Foto 2. Arrivando alla capanna Mabretti, la maestosa cresta Corti innevata Foto 3. Vediamo il nostro obiettivo della giornata, la grotta! C'è! |
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