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   Traversata Monte Fumo - Adamello, 25/02/2023
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Onicer  N.C.R.I.      
Gita  Traversata Monte Fumo - Adamello
Regione  Lombardia
Partenza  Saviore loc. Rasega  (1200 m)
Quota arrivo  3539 m
Dislivello  3059 m
Difficoltà  BSA+
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Sud-Ovest
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Crostosa
Altra neve  Farinosa
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Mediocri
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Sci Alpinismo Touring in Adamello
Dopo la delusione della scorsa settimana, quando abbiamo dovuto rinunciare al Monte Fumo per troppo vento, c’era nell’aria voglia di rivincita.
Il corpo di spedizione questa volta è a ranghi ridotti.
Obiettivo: monte Fumo e concatenamento della vetta dell’Adamello con discesa dalla vedretta di Salarno. Itinerari noti e parzialmente conosciuti.
Lo sviluppo è importante come il dislivello.
Partiamo dalla Rasega di Saviore alle 4 col buio. Spalliamo gli sci fino al Lissone che raggiungiamo in 1h15minuti dall’auto, poi sci ai piedi puntiamo a Baita Adamè. La valle è piena di nubi ma le previsioni meteo promettono sereno dalle ore 9.
Fino a Baita Adamè si procede su traccia evidente. Questa volta teniamo il lato DX orografico della valle che permette una salita più diretta e spedita rispetto alla traccia estiva. Verso il fondo della valle dobbiamo aiutarci con la traccia GPS per andare a prendere il canalone corretto per salire verso la vedretta, le nuvole sono veramente fitte.
Entrati nel canale (a SX faccia a monte della morena) a circa metà della salita lo scenario si apre e le nuvole cominciano a diradarsi lasciando uscire il sole. Una spolverata di neve, che disegna di bianco le fessure del granito, rende il luogo davvero magico. Con la visibilità migliorata raggiungiamo il ripido pianoro sotto il Ceco Baroni, poi a SX a prendere il breve canalino che dà accesso alla vedretta.
Qui terreno delicato, la spolverata della notte complica la salita. Dopo il canalino arriva il tratto più rischioso del percorso: un ripidissimo traverso esposto che questa volta ha accumuli di neve polverosa poco consistente con fondo molto duro. Cerchiamo di stare alti e battere la traccia al meglio per toglierci dal traverso il più velocemente possibile. Superato questo tratto con qualche ripida Z si sale sul ghiacciaio.
C’è ancora vento alla vedretta, attorno ai 40Km/h ma fortunatamente in diminuzione. Saliamo tenendoci sotto cima dell’Adamè verso il monte Fumo, cercando di star fuori dalle zone crepacciate sul lato O delle pendici della cima. Arrivati sotto la cima rocciosa teniamo a N e calzati i ramponi attacchiamo la parete spostandoci verso lo spigolo S.
Avevamo già percorso in passato lo spigolo S che è di buona roccia consistente, diversamente dal resto della vetta che è marcissima. Questa volta saliamo attraverso roccette instabili sul versante Ovest. Non si rivelerà un’idea geniale perché il terreno è molto friabile e in un paio di occasioni ci tiriamo addosso pietroni di granito, per fortuna senza conseguenze (tratti di misto max II, neve a 50°).
Facciamo vetta in circa 7 h. La discesa la affrontiamo in modo più logico, cercando di scendere da rampe di neve evitando il marcio. Rimettiamo gli sci e poi giù, sciando in cordata, tenendoci vicino alla dorsale rocciosa che scende dal monte Fumo, passando per un canale poco ripido tra alcune rocce che immette sul Pian di Neve.
Siamo sul Pian di Neve.
Ripelliamo e via, cercando di essere il più rapidi possibile. Lungo la salita dell’interminabile Pian di Neve troviamo il ghiacciaio messo molto meglio che a gennaio. Non si vedono i crepi aperti, che avevamo incontrato a inizio anno, anche se la neve è molto lavorata dal vento e si intuisce che lo strato del manto è esiguo.
A metà circa della salita incontriamo Pietro &Pietro in discesa dalla vetta dell’Adamello. Quattro battute, una foto e riprendiamo la salita.
Arrivati sotto la pala che dà accesso alla cresta SO dell’Adamello ci liberiamo dal peso della corda e di un po’ di ferraglia, montiamo i rampanti e saliamo faticosamente gli ultimi 300m. Siamo abbastanza provati, ma teniamo duro. In circa 3h dal monte Fumo e 10.30h dalla partenza facciamo vetta in Adamello.
Tempo di mangiare qualcosa e bere, poi sciamo giù dalla vetta. Un paio di belle curve sulla piccola pala che scende dall’Adamello per il Pian di Neve e ci mettiamo subito in cordata: direzione l’imbocco della vedretta di Salarno.
Nella vedretta la neve è piuttosto schifosa e alterna crosta ghiacciata e ventata a accumuli di splendida polvere che rende la sciata incostante e imprevedibile.
Sciamo giù alla meglio, fino in fondo alla vedretta, poi zig zag tra i massi fino al Prudenzini, in realtà nemmeno troppo male.
Da qui il solito lungo e noioso calvario su traccia trapanata dagli escursionisti senza ciaspole. Una lunga sofferenza.
Poco dopo superato il secondo lago spalliamo gli sci e comincia la scampagnata che ci condurrà a Fabrezza, dove arriviamo alle 19.10 alla luce delle frontali.
Giro grandioso e faticoso, ma di immensa soddisfazione.
3059 D+ e 38km di sviluppo. 14.45 ore
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