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   Chalet dell’Aquila, 03/04/2022
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Onicer  Pierpaolo      
Gita  Chalet dell’Aquila
Regione  Lombardia
Partenza  Colere loc. Carbonera (BG)  (1048 m)
Quota arrivo  2155 m
Dislivello  1170 m
Difficoltà  MS
Esposizione in salita  Nord-Est
Esposizione in discesa  Nord-Est
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Trasformata
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Discreto
Commento Come tempismo a questa nevicata di inizio aprile non si poteva chiedere di più, con le condizioni migliori “preparate” proprio per la domenica mattina. Sfruttiamo perciò la coincidenza per andare a fare una salita scialpinistica semplice e per noi sempre appagante, salendo allo Chalet dell’Aquila.
Partiti dal piazzale degli impianti di risalita di Colere, mettiamo fin da subito gli sci all’inizio della stradina che segna l’inizio del percorso scialpinistico. L’innevamento è al minimo sindacale (pensavamo di trovarne un po’ di più), ma riusciamo a salire senza problemi. La situazione comunque migliora man mano che si sale.
Continuiamo a salire seguendo i cartelli gialli del percorso scialpinistico, diretto inizialmente sia al Rifugio Albani che alla Malga Polzone.
Nei pressi di una biforcazione, andiamo a destra per proseguire verso Polzone, trovando il percorso sorprendentemente intonso e non battuto (mentre lo è quello che prosegue verso l’Albani).
Tenendo in seguito la sinistra, si sale attraverso una pista chiusa e, traversando verso destra, si continuano a seguire i cartelli gialli fino ad arrivare alla Malga Polzone.
Arrivati a Polzone, saliamo brevemente a fianco della pista con lo scopo di addentrarci in Val Conchetta e salire da lì, effettuando un giro leggermente più largo. In realtà, complice il rapido peggioramento delle condizioni meteo (neve e nebbia), dopo qualche esitazione abbandoniamo l’idea, perché conoscendo la zona sappiamo che finiremmo per trovarci nel bianco totale, senza visibilità e punti di riferimento.
Continuiamo perciò a salire nei pressi delle piste, seguendo a occhio i passaggi più fattibili in queste condizioni.
Arrivati nella parte alta del comprensorio, la visibilità peggiora ulteriormente e non si vede più nulla. Siamo costretti perciò a stare a bordo pista (quella più destra, peraltro deserta) per avere un minimo di riferimento.
A fatica, arriviamo all’arrivo della seggiovia a monte e poco dopo allo Chalet dell’Aquila.
Dopo i consueti rituali per prepararci alla discesa, che si preannuncia problematica in queste condizioni, una leggera schiarita migliora la visibilità quel tanto che basta a rendere la discesa, lungo le piste, molto migliore di quanto temuto.
Ci godiamo perciò la discesa fino a Polzone. Da qui in giù la neve non è battuta e complici i precedenti passaggi ci sono molte gobbe. Le difficoltà sono comunque contenute e scendiamo senza problemi.
In vista della parte terminale della pista togliamo gli sci, perché man mano che si scende affiorano sempre più sassi e le grattate sarebbero garantite.
Scendiamo perciò l’ultimo tratto a piedi, percorrendo anche la stradina iniziale dove nel frattempo la neve si è fusa notevolmente rispetto a qualche ora prima, cosa che non permetterebbe di salirla con gli sci ai piedi ora. Quando si dice tempismo perfetto, appunto.

Foto 1: sul primo tratto di salita
Foto 2: allo Chalet dell’Aquila, visibilità pessima
Foto 3: provvidenziale schiarita appena partita la discesa
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