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   Leckinpass Tour, 27/03/2022
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Onicer  flavio      
Gita  Leckinpass Tour
Regione  Svizzera
Partenza  Realp  (1500 m)
Quota arrivo  2870 m
Dislivello  2150 m
Difficoltà  MSA+
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Farinosa
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Ricopio dal mio "romanzato" report su On Ice Fb:

Suona la sveglia. Le 3. Ho dormito due ore e mezza. Sveglia da educazione siberiana, direbbe Andrea, che oggi non c'è. Lui, professione fotoreporter, è in Ucraina. Noi invece partiamo per un certo meno nobile scopo. Destinazione CH, cantone Uri, Realp, il piccolo Canada rossocrociato, dove la neve non manca mai, nemmeno quest'anno così avaro. Alex arriva addirittura dalla provincia di Pr. Abita tra Parma e Reggio. Per lui la sveglia sarà stata almeno alle 2. Poi siamo noi tre: Fabio da Castell'Arquato, Gianmaria ed io. Milano scorre via, come Chiasso, Airolo, il Gottardo, Andermatt. Alle 7,30 siamo a Realp, nel piccolo paese dei balocchi degli skialper, al nord delle Alpi. Sci ai piedi dall'auto, almeno mezzo metro di neve a quota 1400. Si inizia a salire: fino al Rifugio Rotondahutte tanti appassionati in ordinata fila. Molti li superiamo, tanti vanno al Pizzo Lucendro. Noi puntiamo al Leckinpass (2900 slm). Lo raggiungiamo dopo circa tre ore, causa qualche difficoltà a seguire la traccia gps. Nessuno di noi è mai stato da queste parti. Questo tour c'è lo ha suggerito l'amico Fabrizio Righetti. E lui non sbaglia mai un colpo.
Dal passo si apre un vero e proprio paradiso bianco, Dio qui c'e ancora, il Muttengletscher, uno strepitoso ghiacciaio bianco, intonso, abbacinato.
Solo noi quattro, via le pelli di foca e giù a ricamare curve su tre dita di farinella vergine appoggiata su fondo duro fino a quota 2400, dove si ricomincia a salire. Destinazione vetta Stotzingen Firsten. Voltandoci indietro iniziamo a capire lo splendido anellone costituito dall'itinerario che stiamo compiendo tra queste cime, molte delle quali non conosco. Identifico invece il Dammastock, da cui nasce il Rodano, davanti a noi, dove sono stato anni fa; l'Oberland Bernese con l'Eiger sul fondo, dove in questi giorni sono impegnati Davide e gli altri amici dal cuore alpinistico della compagnia a salir quattromila, come piace a loro. Noi cerchiamo invece la buona neve. Presto lo Stotzingen è sotto le solette. Ora si spella per la discesona finale su panna cotta. Le gambe sono ormai pesanti, il sole è feroce, ed io ci metto del mio per rendere ancor più duro il tutto. Invece di seguire Alex e Giamma, sbaglio canalone e quando ormai il fondo valle doveva essere a pochi minuti mi ritrovo con Fabio, che mi ha seguito, in un cul du sac: non si può più scendere, un salto di roccia enorme ci sbarra la discesa e non è possibile traversare in quanto l'ora tarda (circa le 14,00) ha reso i pendii laterali estremamente valangosi. Non resta che togliere gli sci, metterli sullo zaino, raschiare il fondo del barile delle ormai scarse energie e risalire per circa un'oretta per ritrovare la retta via. Alla fine, sono 28 km e mezzo per quasi 2200 metri di dislivello positivo. Tra tre ore la giornata sarà finita. Piacenza mi attende.
Certamente per me la piu' bella gita di skialp di questa stagione. Per ora.
Con Alex, Gianmaria e Fabio.
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