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   attorno al Sasna, 23/02/2014
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Onicer  oscarrampica      
Gita  attorno al Sasna
Regione  Lombardia
Partenza  Lizzola  (1262 m)
Quota arrivo  2229 m
Dislivello  930 m
Difficoltà  BS
Esposizione in salita  Nord
Esposizione in discesa  Nord
Itinerari collegati  Monte Sasna (2229m), da Lizzola
Neve prevalente  Farinosa
Altra neve  Crostosa
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Come negli ultimi panni mentre lascio i figli col gruppo dello ski club Vaiano sulle affollate piste da sci, io me ne scappo sui monti a cercar bellezza e solitudine. Quest’anno siamo a Lizzola e punterò al Sasna con gli skialp. Lascio il paese alle 11 del 23/02/14 in una fantastica e luminosissima giornata di sole immergendomi ben presto nei pendii nevosi che accompagnano la mia salita verso il Passo della Manina. Miro i pendii intonsi di neve fresca un poco assestata dal calore per arrivare alla linea di cresta che mi porterà alla bella chiesetta che già fa capolino sul tondo crinale. Ora vedo bene tutta la parete nord del Sasna e la linea di cresta che dovrò seguire per arrivare in cima. Non sembra ci siano problemi. Raggiungo la chiesetta a mezzogiorno (m. 1800) e lascio a destra una linea tracciata verso il Pizzul. Da qua bel colpo d’occhio sul gruppo del Camino,sulla Presolana e sulle montagne di casa: Vigna Soliva e Sponda Vaga. Riguardo la lunghissima cresta che compone il dorso del Sasna e mi accingo a seguire la traccia che però s’interrompe subito dopo il primo dosso consegnandomi ad un pendio immacolato che mi rende felice ma anche un poco sospettoso. Traverso con delicatezza la gobbetta vergine e riprendo più facilmente fin quando trovo un grosso buco crepaccio nella cresta che aggiro con prudenza. Fotografo voltandomi con ammirazione il grande pianoro nevoso che ho attraversato e poi mi trovo davanti due enormi e ripidi costoloni nevosi simili a marosi pietrificati. Cerco una linea di debolezza ma qui ci vorrebbero picca e ramponi per passare..altro che gli sci. Sono le 13 e non avendo tantissimo tempo a disposizione, mollo il colpo e ripercorro il tragitto fino al Passo della Manina e fermandomi questa volta a fotografare i colossi orobici col mio amatissimo nodo di Scais, che zoomo più volte. Scendo velocemente alla Baita dell’asta Alta e da li ricomincio a salire verso la cima dello Sponda Vaga passando sotto la bellissima parete del Pizzul segnata dalle linee di discesa, ammiro le evoluzioni di una discesa nel canale del Barbarossa. Poco dopo al cospetto della bella parete triangolare del Vigna Vaga e della punta del Pizzo di Petto, raggiungo il poggio di Cima Sponda Vaga ( m.2070,h 14.15) con vista sulla Vigna Soliva dirimpetto. Con le piste da sci faccio rientro a Lizzola. Bella giornata di sole sport e natura. E ora a casa col bus,pronto per il turno di notte. Foto1 chiesetta al Passo della Manina Foto2 la lunga cresta verso il Sasna Foto3 sulla cima dell Sponda Vaga

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