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   Valegino, canale nord, 21/03/2021
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Onicer  fabiomaz      
Gita  Valegino, canale nord
Regione  Lombardia
Partenza  Foppolo  (1520 m)
Quota arrivo  2411 m
Dislivello  1400 m
Difficoltà  OSA
Esposizione in salita  Sud
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Farinosa
Altra neve  Ventata
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento A forza di partire e tornare da casa a Foppolo sto finendo gli itinerari che mi permettano di essere di ritorno in tempo utile per il menage familiare.
Cercando su Fatmap nuove idee noto che proprio dalla cima del Valegino, parte un canale stretto e ripido che scende sui laghi di porcile. La pendenza dovrebbe essere tra i 40° e i 50° e in uscita si intravede una fascia rocciosa che però rimane parzialmente coperta dalla neve.
Nasce così l'idea di questo anello alternativo per la classica Arete-Valegino, con partenza e arrivo a Foppolo.

Da Foppolo ci si porta alla fraz.Piano. Subito dopo il torrente parte un sentiero per il passo di Porcile, dopo una cinquantina di metri si stacca a sinistra una traccia che entra nel bosco. Parto sci ai piedi e solo in un caso sarà necessario un breve togli e metti.
Individuare la traccia non è facile (io ho fatto un sopralluogo la sera prima) ma basta sapere che sul lato del grande canale valanghivo ben visibile si scorge una presa dell'acqua, ai piedi della presa passa il sentiero. Basta passare da lì.
Dopo la presa il sentiero diventa ampio e anche segnalato. Porta a una prima panoramica baita poi si incontra un cartello con indicazione Arete che punta verso l'alto nel bosco, ma con la neve non si scorge alcuna traccia. Proseguo fino a una seconda baita dopo la quale il sentiero si abbassa in un canalone valanghivo per poi continuare a scendere evidentemente fuori dal mio itinerario. Il canalone è sicuro e la neve spianata e con buon grip. Lo risalgo con strette inversioni e quando si apre scorgo un bollo alla mia destra. Sono tornato in rotta!
Il sentiero ora traversa verso ovest le pendici dell'Arete rimontando un ampio costolone alberato.
Il dossone è panoramicissimo sulla costiera Secco-Pegherolo, la luce radente del mattino fa brillare la neve mantenuta polverosa dagli alberi su cui è disegnata una fitta trama di impronte di animali.
C'è qualcosa di magico in quel dosso sospeso tra pendii spogli e valanghivi, così decido di lasciare il sentiero e di risalirlo. Gli ultimi cento metri spogli portano alla cresta dell'Arete a qualche decina di metri dalla cima. Ora si vede bene la cresta che porta al Valegino.
Mi abbasso qualche metro a un'ampia sella e supero un breve tratto in cui è necessario togliere gli sci. Una cinquantina di metri e rimetto gli sci che terrò fino in vetta.
La cima del Valengino, spoglia e senza croce, è la confluenza di tre creste: quella Sud da cui sono arrivato io, quella che sale dai laghi di Porcile (la normale) e quella che scende a est al vicino passo di Porcile.
Proprio sotto la vetta parte il canale che stavo cercando.
I primi metri sembrano abbastanza semplici, un po' sopra i 40°, poi la pendenza aumenta impedendo di vedere la parte bassa. Non si capisce se la fascia rocciosa è coperta o scoperta.
Mi preparo con calma, mi prendo qualche attimo per gustarmi quel momento in cui sei al bivio tra una gran bella discesa e una gran cazzata ed entro.
I primissimi metri sono una lastra ghiacciata ma con il vento che ha tirato me lo aspettavo ed ero pronto. Poi comincia la polvere. Sono un po' arrugginito sul ripido e così impiego qualche curva a trovare fluidità, ma quando la pendenza aumenta ho trovato il feeling. Una 10na di curve e mi fermo per farmi superare dal torrente di neve che mi scorre sotto i piedi. Della fascia restano pochi metri più ripidi ma coperti di neve, basta non spigolarci sopra.
Adesso posso lasciare andare. La neve è perfetta, polvere compatta, tanto perfetta che quando esco dal canale e impatto con il conoide valanghivo duro quasi cado per il cambio.
Un breve pianoro e poi prendo una cresta che scende diretta verso il lago tra salti di roccia più ripidi. Neve fantastica, pendenze moderate ma divertenti. Mi diverto a prendere velocità e curvare profondo, sollevando spruzzi di neve che scivolano dai ripidi pendii a sinistra e a destra della cresta.
Al lago ripello per la bocchetta dei Lupi da cui, con un traverso alto dovrei arrivare al passo di Dordona. Ma anche dopo la bocchetta, giocando con il terreno mosso e gli avvallamenti, la neve è bellissima, quindi impossibile non scendere verso la casera Dordona.
Nuova breve ripellata verso il passo e poi rientro lungo la strada innevata fino a riprendere le piste di Foppolo e chiudere l'anello con qualche ultima salutare carvata.

foto 1: risalendo i pendii meridionali dell'Arete
foto 2: la cresta del Valegino e l'imbocco del canale
foto 3: la parete scesa, il canale del Cadelle tracciato e verso il passo Dordona
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