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Monte Telenek, 08/03/2021 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | alle |
Gita | Monte Telenek |
Regione | Lombardia |
Partenza | Sant'Antonio (1127 m) |
Quota arrivo | 2753 m |
Dislivello | 1630 m |
Difficoltà | BSA |
Esposizione in salita | Nord |
Esposizione in discesa | Nord |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Trasformata |
Altra neve | Farinosa |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Abbiamo effettuato questo itinerario in due giorni, pernottando in tenda alla piana di Campovecchio. Consiglio di camminare "ramponati" e con gli sci nello zaino fino alla piana di Campovecchio (baite), questo per evitare i numerosi togli-metti obbligati dalla disagevolezza del sentiero, dovuta a alberi caduti, ghiaccio e attraversamenti di ruscelli. Arrivati alla piana delle baite (bellissima, nulla da dire) si possono calzare gli sci e continuare sulla luuuuunga stradina.
Verso quota milleotto (prima comunque di Malga Culvegla) svoltiamo verso W su comoda traccia e imbocchiamo il fantastico Vallone delle Rose, che risaliamo tranquilli e beati. Arrivati alla Bocchetta di Lorio (2600 m) svoltiamo a sinistra e percorriamo, con picca e ramponi, la parete W del Monte Telenek. La neve è perfetta, fare solo un po' di attenzione a dove si mettono le mani (pietre in bilico). Dalla cima spettacolo tremendo delle montagne tutt'attorno, ma letteralmente "tutt'attorno". Scendiamo diretti dalla vetta (S5, 48° i primi dieci metri circa), scalettare per qualche metro e poi impostare la prima curva, di ghiaccio non ce n'è. Fatto sta che la discesa dal vallone è strepitosa, veramente una chicca orobica, per otto-novecento metri sotto la vetta la neve è sciabilissima, poi ovviamente arriva una crosta maledetta e, poi ancora, la neve indurita della strada nel bosco (in non pochi punti bisogna sracchettare, ma la stradina è bella dura e quanto meno ti fa prendere un po' di velocità, ovviamente nei punti in cui non serve, ma vabbe'). Il tragitto dalle baite al paese lo faccio ancora ramponato e sci nello zaino. Itinerario che è un'epopea. Non solo il sentiero iniziale nel bosco è una ravanata tra gli arbusti di quelle da farsi strada a fendenti di machete, ma la stradina che porta alla svolta per il Vallone dell Rose è lunghissima e attraversata da valanghe giganti che rendono più faticosa la discesa che la salita. Insomma la conformazione della zona te lo fa sudare sto vallone, ma come cosa ha anche un suo senso perché un canale così bello fa bene a farsi desiderare. |
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