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   Traversata dello Jungfrau – Mittaghorn, Jungrau, Monch, Fiescherhorn, Oberaarhorn, Sidelhorn, 19/04/2019
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Gita  Traversata dello Jungfrau – Mittaghorn, Jungrau, Monch, Fiescherhorn, Oberaarhorn, Sidelhorn
Regione  Svizzera
Partenza  Gampel  (640 m)
Quota arrivo  1368 m
Dislivello  8500 m
Difficoltà  BSA
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Variabile
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Traversata scialpinistica della piu grande regione glaciale alpina compresa tra Valais e Berner Oberland con 7 vette (4 oltre i 4000 m), 125 km di sviluppo e 8500 m di dislivello positivo.
19/04: h 6.30, lascio l’auto non lontano dalla stazione di Gampel Steg (640 m) e mi incammino sci in spalla verso la Lotschental. La vecchia strada risale il versante destro della montagna, alternandosi a sentiero nei tratti dove il sedime è franato. Centinaia di metri piu in alto corrono la tratta ferroviaria e la moderna carrozzabile. Supero Goppenstein, dove il treno si infila nel Lötschberg tunnel (14.6 km). Proseguo verso Blatten e la valle si apre mostrando in lontananza il Lotschenlucke, destinazione di giornata. A Fafleralp con sollievo calzo gli sci e inizio la lunga risalita del Langgletscher. Sono unico a risalire tra periodici stormi di scialpinisti che discendono la valle. Raggiungo la Hollandiahutte (3240 m), sollevata a poche decine di metri dal Lotschenlucke. L’atmosfera al rifugio è accogliente e gli alpinisti sono equamente divisi tra una birra ai tavoli e il caldo delle coperte. Ma oggi è il Venerdi Santo ed ogni Cristo ha la sua passione, quindi non senza sacrificio mi incammino nel grigio del cielo coperto verso il Mittaghorn (3892 m) che raggiungo in solitudine su facile traccia. Rientro in Hollandia per la via di salita.
20/04 : h 7.00, lunga facile sciata lungo il Grosser Aletschfirn. Nei pressi della Konkordiaplaz ripello e mi avvio a risalire lo Jungfraufirn. Giunto non lontano dallo Jungfraujoch piego a ovest a prendere la traccia che sale allo Jungfrau. Ripido pendio poi traverso verso la Rottalsattel (3885 m), deposito sci. Ramponi e picca alla mano salgo il ripido pendio nevoso incrociando altre cordate in discesa. Segue un tratto su facili roccette e la vetta (4158 m). Fa troppo freddo e non c’è compagnia, quindi inizio subito la discesa. Di nuovo nei pressi dello Jungfraujoch ripello e mi avvio verso la Monchsjochhutte (3624 m). La pista è battuta da frotte di turisti, perlopiu asiatici. In vista del Rifugio piego verso l’attacco della normale al Monch. Lascio gli sci e risalgo il primo tratto tra facili roccette, poi ramponi e picca per il tratto di misto intermedio, con tratti esposti ma difficolta contenute. La cresta finale è tracciata ma in parte con ghiaccio nero affiorante, serve attenzione. La cresta sembra interminabile ma è il fatto di trovarmi qui solo ad amplificarne la lunghezza. Finalmente vetta del Monch (4107 m). Cielo ora sereno e panorama incredibile, con i turisti che ancora passeggiano 500 m piu in basso. Rientro per la via di salita e rapido alla Monchsjochhutte, dove nella penombra della stanza deposito sci riconosco un’amica di Bozen, salita in giornata da Fiesch con l’intenzione di salire domani i Fiescherhorn. La sua partner alpinistica non è in giornata e mi chiede dei miei programmi. E’ il sabato santo ed ogni Cristo ha la sua Maria Magdalena.
21/04 : h 6.40, sciamo lungo il Ewigschneefald a prendere la traccia che sale alla Fieschersattel (3923 m), dove lasciamo gli sci e ci avviamo verso il Grosses Fiescherhorn (4049 m). Non prendiamo subito la cresta ma un breve couloir di accesso sul versante est, che sara utile anche per una doppia al rientro. Quindi in cresta, che a tratti si aggira nei punti piu ostici. Foto di vetta e giu, sempre a piedi verso l’Hinteres Fiescherhorn (4025 m), piu semplice. Tornati alla Fieschersattel sciata su neve dura lungo il Walliser Fiescherfirn, passando sotto le imponenti seraccate del Finsteraarhorn. Poco prima della Finsteraarhornhutte ci salutiamo e mentre la mia amica piega verso il Grunhornlucke e la Konkordiahutte io proseguo lungo il Fieschergletscher fin dove si incrocia al Galmigletscher. Ripello e mi avvio a risalire quest’ultimo e il contiguo Studergletscher. In fronte l’Oberaarhorn (3630 m), con la Oberaarhornhutte (3256 m) aggrappata alla roccia poco sopra l’Oberaarhornjoch (3208m). Lasciati gli sci e il superfluo al rifugio salgo in vetta per facile traccia. Dalla vetta lo sguardo indaga speranzoso verso l’Oberaargletscher e l’Oberaarsee, meta di domani verso la chiusura del tour in direzione Grimselsee. Rientrato al rifugio scopro che è gestito da un italiano che ho conosciuto la scorsa estate nei Graubunden. E’ Pasqua e ogni Cristo ha il suo Simone di Cirene.
22/04: h 7.00, il rumore degli sci sulle pendenze regolari dell’Oberaargletscher è assordante. Giunto al lago, un tratto in skating poi ripello e raggiungo la diga costeggiando il versante nord. Proseguo verso il Triebtensee, raggiunta la Triebtenseelicke quindi verso il Sidelhorn (2764 m), ultima vetta. Strozzo a malapena un urlo di gioia, c’è gente. Chiedo indicazioni e suggeriscono di scendere diretti a Oberwald (1368 m) su ottima sciata, anziche insistere verso il Grimselpass. La sciata è su pendenze ideali, perfino con firn a tratti, ma della neve ormai non mi inporta piu nulla. Stradina nel bosco e incrocio la strada del Grimselpass nei pressi del Rhonehotel, quindi camminata verso il paese e la stazione, a godersi il rientro in treno con la Matterhorn-Gotthard bahn.
Foto 1: Lotschental, il Lotschenlucke in lontananza
Foto 2: verso la vetta dello Jungfrau
Foto 3: in vetta all’Hinteres Fiescherhorn, dietro il Grosser Fiescherhorn
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