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   Monte Sodadura e Cima di Piazzo, 14/04/2019
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Onicer  mario-bi      
Gita  Monte Sodadura e Cima di Piazzo
Regione  Lombardia
Partenza  arrivo funivia Artavaggio  (1640 m)
Quota arrivo  2057 m
Dislivello  800 m
Difficoltà  BSA
Esposizione in salita  Sud-Ovest
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Trasformata
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento
“Viandanti sul mare di nebbie” di Friedrich Caspar David. (1)

Viandanti, apriamo la porta e appena fuori...siamo tra le nuvole.
Vapori e nebbie. Vapori di goccioline o goccioline di nebbie...in un mare dove folate di vento spazzano, stralli sbattono, vele sbatacchiano e quel che “ti viene addosso “ pare siano nient'altro che sferzate di fradicia umidità. Ciononostante e fortunatamente le temperature sono attorno allo zero (+o-) e pochi passi confermano il rigelo della notte, previsto e confermato. Siamo qui, pur spinti dal caso, non solo per caso. Ovvio, no? Abbiamo dei retaggi (i dettagli ne “La grande avventura...”, it.88), un amore sbocciato l'anno prima da confermare, una macchina “fuori uso” e quindi non ci resta che godere di ciò che si può e di ciò che si fa. O così, o così. I programmi al solito non mancano, il tempo è incerto e l'unica vera possibilità è che il Caso e gli Dei , alla bisogna, facciano come sempre la loro parte. Il mare di nebbie ora è una cortina spessa ed il costolone Sud-Sud Ovest del Sodadura dovrebbe essere laggiù ma se non vi fosse la stradina,“il laggiù” neanche sapremmo dov'è. Sono questi e solo questi i casi in cui le montagne si spostano e lo fanno di soppiatto. Lo fanno, lo so per esperienza e quindi, mettendola in campo, convinco Ginevra al primo Esercizio Spirituale della giornata. Aspettare, le dico, e così si fa. Aspettare che la “nostra stella” sbuchi da lassù e lo squarci...e poco dopo, eccolo lì. Perderlo è impossibile e così si va. Le nebbie e le nuvole persistono e una volta in vetta (pare persino che ci sia caldo), cambio il programma: anziché scendere il costolone Nord Est (lì non ho riferimenti fissi e allungando da quelle parti potremmo anche smarrirci) scendiamo sci in spalla l'opposto, fin dove, doppiati alcuni massi scoperti, mettiamo finalmente gli sci. Aspettare ancora si dovrebbe ma “per portare a casa la giornata” qualcosa, nebbie o non nebbie, bisogna inventare. Perciò, iniziamo a scendere sulle “mesetas” (per i non spagnoli, tavole) di Val Raisere e Ginevra dotata di fari arancione fendinebbia, tira il gruppo. Subito i piedi capiscono che sotto di noi vi è qualcosa di speciale, e più andiamo giù, più le nebbie si tirano su. Non era scritto ma, prima a sinistra poi a destra della forra, scivoliamo senza attriti con meraviglia sull'incredibile. Giù, giù sino dove si può, fin sotto la perpendicolare del Contarso, sino a che, mughi invidiosi, ci tagliano la strada e noi, per tutta risposta, prima facciamo pranzo e poi lesti ripelliamo. Mentre risaliamo seguendo fedelmente la traccia e non occorre spiegare il perché, ecco che quelli della mossa (gli Dei) si son dati da fare e ora le aperture si susseguono al punto che messo a nudo l'immacolato, il Piazzo ci tira su passando al fianco della breve forra e poi dalla pala. In vetta, ancora coincidenze, incontriamo un giovane ben messo e di grandi speranze, pure lui viandante e capisco che stavolta la coincidenza la posso anche manovrare. Tratto, noi con gli sci, lui ramponato, di incantarlo e lui, trentacinquenne, parlandogli di Mario-bi finisce meravigliato. Ora dipenderà solo da lui se prendere o lasciare; di certo non potrà più dire io non lo sapevo. Ora, prima che la neve cambi, acceleriamo: la pala del Piazzo, al sole e immacolata, è una leccornia che vi lascio immaginare e soli come eravamo arrivati, soli rientriamo bucando le onde che sotto al Nicola frangono intoccate. Di lasco si va seguendo i cavalloni e scusateci ma qui e così, era la prima volta anche per noi e ci è sembrato giusto raccontarla. Insomma... per quel che si può, condividere.

(1) Prima leggere, poi aprire per credere.

Itinerario salito il 13-04-19
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