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   Cime di Val Conchetta Nord m.2349, 16/02/2019
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Onicer  mario-bi      
Gita  Cime di Val Conchetta Nord m.2349
Regione  Lombardia
Partenza  Colere loc. Carbonera  (1043 m)
Quota arrivo  2349 m
Dislivello  1210 m
Difficoltà  BSA+
Esposizione in salita  Nord
Esposizione in discesa  Nord
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Farinosa
Altra neve  Farinosa
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Canalone Nord alle Cime di Val Conchetta, Nord
Il canalone e la lentezza (quinto e sesto esercizio spirituale).

Ricapitoliamo.
Camminare è un gesto sovversivo, rivoluzionario, obbligato da queste parti (siamo e restiamo pur sempre animali) e se lo si fa, sommando passo a passo e con lentezza, per certuni persino appassionante. Camminare permette di guardarsi, di pensare, di cercare equilibrio, di ascoltarsi. E' una creazione e una reazione silenziosa che ci può rendere liberi e migliori. Tutto il contrario (la lentezza) della frenesia che ci sconvolge , travolge e condiziona, a valle.
Al Canalone (quinto esercizio spirituale) ci vado, due giorni prima, con il Franco F. e lui, un po' sfortunato un po' malmesso e all'ennesima ripresa, segue lento e poi mi dirà, con vera gioia, che è felice. E' un sopralluogo per capire stato e neve. Lui, per non esagerare, m'attende sotto e svaccato al sole e in balia dell'aria aperta. Io ne salgo i primi due terzi, monitoro e poi, capita l'antifona un po' trubio un po' affaticato, lo lascio. Orgoglioso chiamo il Fabiomaz. Gli dico che la neve c'è, che l'ho messa sotto i piedi e che si può fare. Il canalone è suo. Dopo il Robi Piantoni, è possibile sia lui il capofila di chi lo ha guardato come una sirena, quindi tocca a lui, non può mancare. E chi altri, altrimenti (?). Nel frattempo dal “trubio” passo “all'abbronticchiato” ma ormai sono in ballo, ci provo, i tram si prendono quando passano.
L'avvicinamento, e stavolta siamo al sesto esercizio, lo faccio in seggiovia e loro, Fabiomaz e Aldo M. da Carbonera: ci ricompatteremo ai piedi del canalone. Vanno forte i ragazzi, io un po' meno. Anzi se non ci fosse Aldo M. che paziente m'accompagna e mi coccola, possibilmente abbandonerei ma, strada camminando il malessere si farà a lato e mai più infastidirà. In un baleno Fabiomaz, seguito dall'Aldo M., raggiunge i “pilastri” in uscita. Io, sorpreso, nel frattempo ho ripreso fiato (incredibile), li seguo. La neve, lo dicono i piedi, accoglie e “il piccolo circo sommitale”, protegge, accoccola, ci fa sentire di casa come quel camoscio che per nulla sorpreso, ci viene incontro per capire gli animali che siamo. Fabiomaz inizia l'arrampicata e Aldo M. che lo segue, dopo la caduta di un sasso, sanguina. Lo soccorro, niente di grave. Possiamo attendere mentre Fabiomaz, cauto e determinato, corona il suo tentativo “uscendo fuori” ricalandosi subito dopo sulla sosta del Robi. A salti loro scendono sciando (primi metri 45° poi 40° per un po' e poi via scivolando), io, “il vecchio” un po' meno e subito dopo anche un carpiato. Faccio ciò che devo fare e così continuo: senza fretta, con calma, combattendo i sentimenti di accelarazione che la loro velocità tenta di impormi. Qualche volta persino ci sfioreremo ma di fatto, molto dietro loro, salirò all'Aquila solo soletto e così sino a Carbonera, senza farmi mancare nulla. Spuntino, panorami foto-foto, servizio fotografico al larice secco, promozione con alcuni soci del Cai di Lovere della “Più grande avventura...” e parecchi altri etcetera che vi risparmio.
foto 1 Le Cime di Val Conchetta di grandiosa bellezza con il Canalone Nord (foto Aldo M. anche Menini)

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