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   Pizzo Emet da Montespluga per la parete Ovest, 12/05/2018
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Onicer  fabiomaz      
Gita  Pizzo Emet da Montespluga per la parete Ovest
Regione  Lombardia
Partenza  Lago di Montespluga  (1900 m)
Quota arrivo  3209 m
Dislivello  1400 m
Difficoltà  OSA
Esposizione in salita  Nord-Ovest
Esposizione in discesa  Nord-Ovest
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Trasformata
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Partiamo in tre (Lupin, Peggy ed io) con due obbiettivi diversi e la voglia di mettere comunque il naso, prima della fine della stagione, a Montespluga. Lupin e Peggy sono diretti allo Spadolazzo, perchè l'apertura a fasce orarie della strada (6-8, 12-14 e 18-20) li costringe a itinerari brevi , io scimunito ho nel mirino l'Emet o Timun che dir si voglia.
Da Montespluga risaliamo la costiera degli Andossi e con un lungo traverso pianeggiante ci portiamo al lago d'Emet, poco oltre la capanna Bertacchi (circa 1.10 h da Montespluga). Fin qui portage.
Dal lago osserviamo i nostri obbiettivi (oltre a una volpetta in caccia).
Noto il bellissimo vallone che porta alla cresta tra Sterla ed Emet e un canale nevoso che interseca la cresta a poca distanza dalla vetta.
Ricordo vagamente un report di un on-icer che era salito da una linea nevosa sui 50° dalla paretina nord ovest.
Oltretutto salire da lì ha il vantaggio che non perderei mai il contatto visivo con i soci.
Lupin mi conferma che la cresta non presenta particolari difficoltà tranne un passo a scavalcare un intaglio. La decisione è presa. Salirò da lì.
Per la discesa poi seguirò l'itinearario scialpinistico. Il tempo purtroppo non è dei migliori, per cui segno sul GPS un paio di waypoint della discesa dal versante svizzero. Si sa mai.
La salita sci ai piedi è ottima, pur in assenza di rigelo. Neve compatta e liscia e sopra i 2500 un paio di cm di neve recente che offrono una moquette perfetta. Con l'acquolina in bocca comincio a pensare di scendere da dove sono salito.
Arrivato all'imbocco del canale, in verità un nevaio delimitato da fasce rocciose che sale trasversamente verso sinistra, tolgo gli sci e indosso i ramponi.
Qui ho la sgradita sorpresa di scoprire che la neve, ottima in sci, non è affatto portante senza. In prossimità dei cambi di pendenza c'è uno stranissimo effetto per cui si accumula l'acqua infiltrata dalle piogge dei giorni scorsi e sembra di comminare in una spugna intrisa d'acqua.
La progressione migliora nella parte alta, man mano che salgono le pendenze fino all'uscita in cresta.
In cresta incontro un'evidente traccia, segnata da ometti e, sci in spalla, la seguo con semplici passi di arrampicata.
Sono passato dal versante del lago di Lei e la visibilità è ottima, ma una telefonata di Lupin mi avverte che sta salendo una fitta nebbia e mi suggerisce di scendere. Ha ragione ma sono a 100 metri dalla cima e mi spiace non arrivarci. Mollo sci e zaino e vado in vetta. A pochi metri dalla cima il mauvais pas di Lupin.
Appena lo passo mi viene in mente che dovrò rifarlo in discesa,che sono in maglietta e che lo zaino con il telefono e tutto il vestiario sono 100 metri più sotto. Errore! In vetta tocco la croce, scatto una foto e ridiscendo, anche perchè oramai sono avvolto dalla nebbia.
Raggiunto lo zaino chiamo il Lupin che nel frattempo mi ha fatto un paio di telefonate per farmi la telecronaca minuto per minuto dell'avanzata della nebbia.
Mi abbasso ancora pochi metri alla partenza del canale. Calzo gli sci, segnalo ai soci di non chiamarmi più per la radiocronaca nebbiosa, chiamo lo "start" manco fossi in un video della Redbull e via.
Primi due metri attenti a valutare la neve e poi mollo gli sci per una splendida splendida sciata, prima nel canale ripido (45-40° e poi 30°), poi sui pendii perfetti del vallone.
In un niente raggiungo i soci 800 metri più sotto e via insieme all'auto prima che chiuda la strada.
Un ottimo panino e birretta sul lago chiudono la bella rimpatriata.

foto 1: dal lago d'Emet il pizzo con l'itinerario di salita.
foto 2: nel bel vallone che porta al nevaio trasversale (a sinistra, uscita a quota 3100 circa)
foto 3: dalla cresta verso il lago di Lei

Breve video di prova delle cam (rimediata coi punti Esselunga come ha scoperto Lupin)


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