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   GRAND COMBIN DI GRAFENEIRE, DI VALSOREY E DELLA TSESSETTE, 15/05/2017
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Onicer  sorega      
Gita  GRAND COMBIN DI GRAFENEIRE, DI VALSOREY E DELLA TSESSETTE
Regione  Svizzera
Partenza  Val des Bagnes, Fionnay  (1491 m)
Quota arrivo  4314 m
Dislivello  3000 m
Difficoltà  OSA
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Farinosa
Altra neve  Marcia
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Salire e soprattutto scendere il Grand Combin non è mai impresa ne facile, ne poco impegnativa. Per questo anche oggi è stata un'altra giornata memorabile, una di quelle da incorniciare nel libro dei ricordi con il titolo a caratteri cubitali.
Dal paese di Fionnay si portano gli sci per circa tre quarti d'ora. Poi con le pelli si sale seguendo preferibilmente il sentiero estivo e camminando sul tratto orizzontale per altri venti minuti. La salita nel Couloir du Gardien, è in parte difficile, ma non peggio di tante altre volte. Condizioni più che corrette direi. Il primo tratto del couloir è eccellente con 30 cm di neve fresca e ottima gradinatura. Più sopra lo spessore di neve dimuisce e i ramponi devono mordere di più il ghiaccio sottostante, ma la salita continua bene. Solo sotto i seracchi c'è un tratto più impegnativo dove è consigliabile interrompere la salita in conserva e fare un tiro di 25 m circa. Poi l'uscita sul ghiacciaio sommitale è molto facile e come sempre spettacolare. Incredibilmente c'è polvere anche nella zona sommitale del Grand Combin! Salita alla vetta del Valsorey, quindi senza togliere le pelli, si scende quel poco che serve per andare ad attaccare la vetta del Grand Combin. Si arriva in cima senza l'uso dei rampanti, anche questo è molto raro. Dalla vetta alcune cordate hanno proseguito coi ramponi lungo la cresta che porta all'Aiguille de Croissant per poi scendere al Mur de la Cote. Scelta sicuramente più lunga e impegnativa, ma che ti consente di passare anche da questa cima che comunque non è nell'elenco dei 4000 UIAA. Dalla vetta del Grafeneire siamo scesi con gli sci con una polvere incredibile, mai trovata su questa montagna, Senza abbassarsi troppo si traversa sotto l'Aiguille du Croissant e poi giù fino ad arrivare al famigerato Mur de la Cote. Per arrivare al suo imbocco si devono risalire a scaletta alcune decine di metri. E' presente un ancoraggio per la calata. Se si scende sotto la verticale di esso si trovano alcuni trati di ghiaccio vivo. Io personalmente, dopo un'attenta valutazione ho individuato un percorso tutto in neve e quindi ho deciso di entrare nel Mur de la Cote poco più sotto dell'ancoraggio con gli sci in traverso, per poi derapare e quindi di nuovo in traverso verso la base del Muro. Ottima scelta anche se non si devono avere incertezze e paure in questo tratto esposto. A questo punto ci siamo ritrovati davanti a tutte le cordate che ci avevano preceduto durante la giornata. Ancora con tanta birra addosso siamo partiti alla volta del Combin di Tsesette che in poco più di mezz'ora è stato raggiunto. Coronamento totale di questa grandiosa traversata e inizio della lunga discesa. Il Corridor è in ottime condizioni di neve, ma come sempre è molto consigliabile passarlo il più velocemente possibile e senza troppe soste. Attenzione ad alcuni crepacci sempre in agguato quando meno te l'aspetti. Anche nella parte sottostante del ghiacciaio la neve è ottima e fantastica fino al rifugio. Da qui, dopo una meritata sosta, ripartenza per la discesa finale su Fionnay. Ormai in pieno pomeriggo si scia su neve molto bagnata, ma è lo scotto da pagare per questa interminabile gita. E l'ultimo tratto a piedi sul sentiero prima del parchegggio non è poi così nemmeno tanto lungo. Grandiosa giornata con Ilena e Andrea che hanno dato prova di grande forza e determinazione e che si sono letteralmente bevuti con assoluta tranquillità anche i tratti più impegnativi della salita e della discesa.

Foto 1: Nel Couloir du Gardien
Foto 2: Polvere bestiale al Grand Combin
Foto 3: Nel Corridor

Fotoreport a questo link:
https://www.facebook.com/mauro.soregaroli/media_set?set=a.10213576284067907.1073742032.1426945726&type=3&pnref=story
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