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HAUTE ROUTE VERBIER - AROLLA, 05/05/2017 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | sorega |
Gita | HAUTE ROUTE VERBIER - AROLLA |
Regione | Svizzera |
Partenza | Verbier (1500 m) |
Quota arrivo | 2000 m |
Dislivello | 4000 m |
Difficoltà | BSA |
Esposizione in salita | Varia |
Esposizione in discesa | Varia |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Farinosa |
Altra neve | Farinosa |
Rischio valanghe | 3 - Marcato |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | E così a stagione ormai finita si tenta ancora una ultima haute route dal 2 al 5 maggio. Gli impianti di Verbier sono chiusi, ma una corsa straordinaria ci consente di salire almeno fino alla stazione delle Ruinettes da dove ci incamminiamo verso il Col de la Chaux. La copiosa nevicata del giorno precedente ha cancellato ogni traccia e non c'è in giro nessuno. Passato il primo colle si attacca il secondo, il Col Momin, per poi puntare alla Rosablanche. Prima della cima si decide di scendere verso la Cabane de Prafleuri visto il meteo che si è guastato e la già lunga giornata alle spalle. Durante il pomeriggio e la sera nevica nuovamente e intensamente apportando altri 20 cm di neve nuova. Al rifugio siamo solo noi e lo stesso chiuderà l'indomani. Il giorno seguente ci accoglie una mattinata serena e quindi via a tracciare per salire al Col du Roux e poi giù verso il lunghissimo traverso che porta alla parte alta del bacino della Dixence. Altra lunga salita per raggiungere la Cabane des Dix, ma almeno il tempo regge e ci consente di godere del vasto panorama. A partire dalla metà del pomeriggio e fin verso sera altra nevicata di 15 cm che ricopre nuovamente tutto. Anche alla Dix siamo solo noi e anche qui il rifugio chiude all'indomani. Il terzo giorno ci accoglie con una mattinata serena e fredda e quindi via verso il Pigne d'Arolla. Salita resa ancor più faticosa dalla neve fresca e dalla assenza di traccia. La Serpentine, tratto più ripido, è in condizioni eccellenti e la si sale coi rampanti giusto per precauzione. Ma come sbuchiamo sul vasto ripiano glaciale sommitale nel giro di una decina di minuti il cielo si copre e la nebbia ci avvolge in un abbraccio totale. Soli e senza alcuna traccia non mi resta che tirar fuori il GPS e incordare l'intero gruppo per continuare in direzione del Pigne. Non nascondo che non è stato per niente semplice e facile raggiungere il Colle dove inizia la discesa. Per fortuna dall'altra parte la visibilità era leggermente migliore, ma ci sono stati anche qui dei bei momenti in cui scendevo a spazzaneve intuendo a malapena dove dirigermi. Alla fine giungiamo felici ed "indenni" alla Cabane des Vignettes ormai chiusa e con il solo locale invernale aperto. Qui incontriamo finalmente altri scialpinisti saliti da Arolla, ma che il giorno seguente saliranno al Pigne, quindi ci aspetta un'altra giornata solitaria. La sera e la mattina preparo cena e colazione per tutti i miei clienti. Per tutto il pomeriggio e la sera nevica incessamente e in modo veramente copioso tanto che sorgono spontanei i dubbi sul proseguio della haute route, dubbi che espongo al gruppo. Tutti sono concordi nell'asserire che prima di tutto deve esserci la sicurezza e che non si devono correre rischi inutili. Alle sei di mattina siamo già pronti ad uscire con una magnifica giornata bianca e splendente. Tanta neve e ovunque un vergine manto candido copre tutto. Un gran bello spettacolo, ma una giornata alquanto faticosa davanti a noi, tanto che chiedo di darmi il cambio ogni tanto a tracciare nei punti più facili. Tutto sommato la salita al Col de L'Eveque viene fatta nei tempi canonici nonostante la tracciatura. Da qui giù con oltre 30 cm di polvere verso il Col Collon e quindi nella parte alta dell'Haute Glacier d'Arolla dove si ripella per salire al Col du Mont Brulé, punto più ripido e critico della giornata per puntare a Zermatt. Anche qui facciamo un po' a turno a tracciare fino a che si attacca il pendio ripido. Dopo i primi due ripidissimi dietro-front valuto e decido che non ci sono le corrette condizioni per proseguire ne con le pelli, ne tantomeno coi ramponi. Uno spessore di oltre 35 cm di neve polverosa poggia su un manto nevoso più duro, ma non ben portante. Troppo difficile e rischioso proseguire anche se sono solo 150 m di dislivello. Decisione amara, ma quanto mai logica, a mio parere, quella di scendere su Arolla e rinunciare a continuare per Zermatt. E' stata pur sempre una gran discesa su ottima polvere e pendii completamente vergini. Solo nella parte bassa e finale manca un po' di neve e si deve camminare una decina di minuti per raggiungere il parcheggio e da qui il paese dove finalmente sostiamo per quel che io penso sia un meritato momento di ristoro. Ma i miei clienti a questo punto si sono incazzati e mi hanno pure trattato male, criticando la mia decisione di non continuare la salita al Col du Mont Brulé. Fine ingrata di questi 4 giorni faticosi ed intensi per un meteo non certo favorevole e per la totale assenza di traccia e condivisione con altri gruppi sul percorso. Finisce così amaramente questa haute route dopo un duro lavoro in cui dai l'anima.
Foto 1: salendo al Pigne d'Arolla Foto 2: salendo al Col de l'Eveque Foto 3: in discesa sull'Haut Glacier di Arolla Fotoreport a questo link: https://www.facebook.com/mauro.soregaroli/media_set?set=a.10213473117328803.1073742031.1426945726&type=3&pnref=story |
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