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   Bivacco Cecchini, 22/05/2016
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Onicer  Pierpaolo      
Gita  Bivacco Cecchini
Regione  Lombardia
Partenza  Monte Spluga (SO)  (1906 m)
Quota arrivo  2773 m
Dislivello  850 m
Difficoltà  BS
Esposizione in salita  Est
Esposizione in discesa  Est
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Marcia
Altra neve  Marcia
Rischio valanghe  3 - Marcato
Condizioni  Pessime
Valutazione itinerario  Buono
Commento Dopo tanto tempo torniamo nella zona dello Spluga, intenzionati a salire con gli sci una vetta da tempo nei nostri propositi: la Cima di Val Loga.
Ci rendiamo conto che per questa stagione si tratta probabilmente dell’ultima chiamata per fare scialpinismo lungo questo itinerario. Inoltre, il marcato rialzo termico non fa presagire nulla di buono in termini di qualità sciistica. Ad ogni modo ci proviamo comunque.
Partiamo dunque poco oltre l’abitato di Montespluga spallando gli sci solo per qualche minuto, proseguendo poi quasi in falsopiano per circa un chilometro seguendo la traccia di chi ci ha preceduto nel fondovalle.
Dopo avere percorso buona parte della vallata, sterziamo decisamente a sinistra su pendenze che fin da subito si fanno più marcate rispetto alla prima parte dell’itinerario. Guadagniamo così quota, osservati dalle marmotte che qua e là sbucano dalla neve.
Saliamo sempre più in alto ma purtroppo la neve rimane pressoché marcia. Questo ci crea qualche impaccio soprattutto nei tratti più ripidi e su qualche breve traverso, perché facilmente gli sci tendono a sprofondare.
A fatica continuiamo la salita su pendenze che non mollano quasi mai, cosa che ci impone di fare continui zig zag. Nel frattempo sopraggiungono sempre più insistenti le nuvole che tendono a coprire tutte quante le cime circostanti, appiattendo luce e contrasti.
Con la lingua penzoloni complice lo sforzo extra richiesto per salire su questa neve mal ridotta, ci immergiamo nelle nebbie orientandoci grazie al GPS e alle tracce sulla neve. Siamo ormai dell’idea che la nostra meta iniziale sarà difficile da raggiungere e che dovremo fermarci al Bivacco Cecchini, soluzione in effetti adottata anche dagli altri scialpinisti presenti che ci hanno preceduto.
Arrivati al Bivacco, dove purtroppo non si vede più nulla, ci concediamo la meritata sosta per poi intraprendere la discesa assieme a un simpatico ragazzo lì conosciuto. La neve come preventivato è vagamente decente solo nel primissimo pendio sottostante il Bivacco, mentre più sotto domina il marciume. Ne esce fuori una sciata di sopravvivenza, specie per noi che non siamo propriamente dei campioni in termini di qualità sciistica.
Per evitare di depositarci subito sul fondovalle, scegliamo di tenere quanto più possibile la destra nella parte bassa della discesa. Se da un lato questo ci evita di fare troppe curve su neve difficilmente sciabile e di doverci spingere troppo a lungo sulle modeste pendenze della vallata, al contempo ci tocca passare sotto ripidi pendii che con questa neve destano qualche preoccupazione. Tutto fila però liscio e riusciamo così ad arrivare nei pressi dell’auto sci ai piedi.
Le pessime condizioni trovate oggi, la mancanza della cima e di visibilità ci suggeriscono caldamente di riprovarci in futuro. E noi, vista la bellezza della zona, non mancheremo di seguire tale consiglio.

Foto 1: una delle tante marmotte in giro per lo Spluga
Foto 2: sulle sostenute pendenze della salita
Foto 3: in vista del Bivacco Cecchini

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