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   Nadelhorn (quasi), 21/05/2016
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Onicer  mariosnow      
Gita  Nadelhorn (quasi)
Regione  Svizzera
Partenza  Gasenried  (1667 m)
Quota arrivo  4280 m
Dislivello  2610 m
Difficoltà  OSA
Esposizione in salita  Nord-Ovest
Esposizione in discesa  Nord-Ovest
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Farinosa
Altra neve  Marcia
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Accettabili
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Saliti alla Bordier Hutte (2886mt) nel pomeriggio di Venerdì seguendo il sentiero estivo (portage, bosco oramai senza neve) fino ad Alpja (2100mt) dove, un 300mt dopo, siamo riusciti a calzare gli sci. Rifugio senza gestore ma ben tenuto: stufa, legna, pentolame, posate, coperte ... si paga poi tramite IBAN seguendo le indicazioni di un foglietto posto all'interno del rifugio (25Fr Svizzeri a testa). Partiti alle 5:30 del mattino tracciando su neve dura facendo abbondante utilizzo di rampanti fino al Riedpass (3561mt) e da lì, con pica e ramponi per cresta, fino al colle (4280mt) sotto le roccette finale del Nadelhor (4327mt) passando per Windjock (3850mt) dove abbiamo lasciato gli sci/splitboard. Nel tratto alpinistico oggi pessime condizioni: parecchie plache di ghiaccio affrontate in traversi molto esposti, visti alcuni buchi aprirsi al nostro passaggio, parte finale per la vetta su roccette oggi ricoperte di ghiaccio con un sottile strato di neve a nostro avviso oggi "non praticabile" senza prendersi "grossi rischi". Ritornati al deposito sci al Windjock siamo stati ripagati dalla "mancata vetta per soli 50mt" con una bella sciata su neve farinosa/neve di crosta fusa fino a circa quota 3000mt, poi neve cotta dal sole ma sciabilissima e divertente fino al tratto finale "di sopravvivenza" dell'attraversamento di resti di slavine sopra a Alpja. Finale portage fino a Gasenried. Gita che richiede un buon allenamento e "agilità" nel passare alcuni tratti su roccette, se affrontata in condizioni non ottimale non è priva di difficoltà. Per chi come me utilizza la splitboard "ora considerare" un po' di ravano nella discesa e il dover portare per diverso tempo gli scioni nello zaino. Con OnIcer BONFO e l'amico trentino Armando, solo noi sull'itinerario. Ambiente magnifico, eccezionale!!!
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