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   Corno di Barbione - Cima Concordia, 20/02/2016
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Onicer  Giacomo cordamolla      
Gita  Corno di Barbione - Cima Concordia
Regione  Lombardia
Partenza  Corteno Golgi fraz. Pisogneto  (935 m)
Quota arrivo  2502 m
Dislivello  2360 m
Difficoltà  BS
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Farinosa
Altra neve  Variabile
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento Dopo aver parcheggiato a Corteno Golgi loc. Pisogneto, abbiam seguito l’itinerario “classico” verso il Corno di Barbione (domenica 21/02 ci hanno fatto anche il raduno che ci fanno ogni anno). Sinceramente abbiamo tagliato il tagliabile tramite prati (passando per Cavrina e Sacco), salendo un poco ad intuito su traccia comunque presente (ma da ripassare per la nevicata di metà settimana), ma la gita fino a malga Barbione è molto lunga e poco interessante se fatta seguendo la stradina battuta anche in discesa. Dalla malga (buon panorama sulla parte alta della Val Brandet e tutte le sue convalli) siam poi saliti su pendii dolci fin poco sotto la vetta raggiunta dal pendio ovest su tratto finale un poco più ripido.
Siam poi scesi brevemente sull’itinerario di salita (neve senza un gran fondo, comunque sciabile ma da occhi aperti per non rischiare di grattare) tagliando poi in direzione SO fino ad un bel poggio poco sotto il laghetto Sonno (tratti al sole che avevano già neve crostosa).
Breve risalita (150 m scarsi) tracciando fino alla Porta di Barbione.
Siam poi discesi sul lato opposto (Val Moranda) fin poco sopra Malga Campadei, fino ad una quota di poco meno di 2000 m. La neve era qui farinosa ma con tratti in cui il vento aveva lavorato un po’ troppo, quindi abbiam deciso di non prolungare troppo la sciata.
Abbiam poi risalito i pendii appena scesi non deviando alla porta di Barbione ma continuando per un vallone canale con tratti ripidi in direzione sud (il vallone si trova appena ad est della cresta che diparte in direzione SSE dalla porta di Barbione). Dopo il primo tratto un poco ripido abbiam attraversato un ripiano per poi salire il tratto un poco più critico: abbiam qui sfruttato il lato sx orografico del canale/pendio, salendo un poco a fatica sul fondo lisciato di uno scarico di valanga. Siam poi rientrati verso sx (salendo) tagliando uno alla volta gli ultimi resti del lastrone da cui si era generata la valanga appena citata. Traversando poi un poco a sx salendo (direz. SE) siam così approdati nei pressi della Cima Concordia (presente libro di vetta in tabernacolo) che abbiam raggiunto. Su spinta del sottoscritto abbiam provato a traversare verso il Monte Palone ma, vista la poca neve causa vento (con conseguente rischio di grattare e di ravanare a piedi), abbiam fatto dietrofront alla prima discesina un poco più ripida e su cresta un poco più affilata.
Siam quindi tornati alla Cima Concordia (avevamo tenuto le pelli) e abbiam iniziato la discesa sull’itinerario di salita. La neve si è rivelata ottima farina (unico tratto un poco meno bello quello breve dello scarico della valanga) e siam scesi fin verso i 2200 m sempre in Val Moranda.
Ripellata breve tracciando nuovamente fin alla porta di Barbione, raggiunta con equilibrismi vari sulla cornicetta per arrivare al valico (chi in sci e chi a piedi).
Dal valico siam poi scesi rimanendo alti in mezzacosta lato Val Brandet per portarci sull’itinerario di discesa del Corno di Barbione (occhio al fondo non particolarmente consistente in questo tratto). Arrivati sull’itinerario abbastanza pistato abbiam fatto una bella discesa su neve farinosa fino alla malga Barbione.
Ultima risalita da qui fino al colle appena a SE del Monte Forcella su traccia già presente.
Discesa poi sul lato opposto (nord), dapprima in bosco rado e ottima farina, poi su terreno con un po’ di arbusti stando sulla sx orografica del torrente (qualche traccia già presente e un brevissimo tratto da fare a piedi con eventuale tuffo nella neve finale). Rientrati sulla stradina circa in località Sacco abbiam poi seguito per quanto possibile i vari tagli nei prati. La neve è rimasta bella e farinosa fin circa a 1400 m, poi un poco più crostosa ma sciabile. Su ultimo tratto (dai 1200 in giù) con stradina battuta e ultimo prato sopra il paese siam rientrati all’auto sci ai piedi.
NOTA: la cima Concordia è un toponimo che credo (almeno da quanto indicato sul libro di vetta) sia stato assegnato nel 2002 per l’anno internazionale delle montagne alla quota 2502, l’ultima elevazione della cresta N del Monte Palone prima che essa si faccia un poco più ripida verso la porta di Barbione.
PARTECIPANTI: io, Luca (njek) e Marzio (mmalanc)
FOTO
F1) La salita e discesa dalla Val Moranda alla Cima Concordia vista dal Corno di Barbione
F2) In nero la discesa dalla Porta di Barbione in Val Moranda e in giallo la risalita (e conseguente discesa) alla Cima Concordia (l’ultima parte in alto rimane nascosta)
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