Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   Traversata Calotta - Salimmo con discesa per la pala ghiacciata, 10/05/2015
Inserisci report
Onicer  Giacomo cordamolla      
Gita  Traversata Calotta - Salimmo con discesa per la pala ghiacciata
Regione  Lombardia
Partenza  rifugio Corno d'Aola  (1920 m)
Quota arrivo  3211 m
Dislivello  2000 m
Difficoltà  OSA
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Ventata
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento In auto son salito fino al rifugio Corno d’Aola. La strada è abbastanza bella, direi sulla falsariga di quella che sale al forte Pozzi Alti, forse fondo un po’ peggiore ma qualche possibilità in più di far passare eventuali auto in senso opposto.
Son partito sci in spalla e sul comodissimo sentiero (segnavia 40) son arrivato alla conca di Pozzuolo (solo 2 valanghe e una pianta caduta da attraversare comodamente). Pochissimo sopra la conca ho potuto calzare gli sci. Il rigelo è stato deciso (ero in questo tratto verso le 7:15) e ho cercato di salire dove possibile su neve che iniziava ad essere già toccata dal sole. A poca distanza dalla Bocchetta dei Buoi son salito in direzione SE sul dosso che mi ha poi fatto approdare nella conca sotto la bocchetta di Valbione, raggiunta sci ai piedi.
Dal lato Val Salimmo c’è un primo breve tratto senza neve, fattibile anche senza ramponi con un minimo d’attenzione. Calzati gli sci son poi sceso cercando di stare alto, nei pressi di una vecchia traccia che a malapena si intravvedeva; non è stata una soluzione fortunatissima, visto che mi son trovato a breve in una situazione scomoda: per aggirare uno speroncino di roccia si trova un tratto con una specie di crepaccetta aperta fra roccia e neve. Per prima cosa ho tentato una breve scaletta, ma non mi dava fiducia visto che toccavo solo in punta e coda; poi ho provato a togliermi gli sci ma ero in posizione precaria per calzare i ramponi; alla fine ho risolto con un drittone di pochi metri saltando la crepaccetta in un punto in cui si presentava un piccolo ponte di neve. Son così approdato a circa 2700 m dove ho ripellato.
Son salito in sci sino all’inizio della pala della Calotta poi, sia per far prima che per non andare a cercare nuove grane, ho calzato i ramponi e son arrivato in vetta su leggera crosticina di pochi cm su fondo duro.
Ho poi ridisceso prima la pala su neve abbastanza buona ma non eccelsa (la crosticina prima citata si spaccava comunque bene) poi, cercando i pendii più al sole, ho prolungato la discesa in Val Salimmo fino a circa 2500 m sotto la Bocchetta dei Buoi. Da 2700 m in giù il fondo era un po’ più irregolare (credo sia stato l’effetto combinato di pioggia e caldo dei giorni precedenti) e avrebbe necessitato di un ulteriore ammorbidimento ma non potevo protrarre troppo l’orario visto il giro che avevo in mente.
In teoria credevo di salire dalla normale estiva del Salimmo ma guardando dalla Calotta avevo ben visto il pendio SW che, a poca distanza dalla bocchetta della Calotta, saliva dritto verso la vetta con una via apparentemente comoda e facile. Son quindi risalito al punto in cui avevo ripellato verso la Calotta e ho proseguito in breve nel vallone deviando poi verso il sopracitato pendio. Dopo una prima breve parte salita comodamente sci ai piedi c’era un tratto non larghissimo fra alcuni affioramenti rocciosi. Visto che poco sopra è presente una conca fattibile ancora per un buon tratto con gli sci ho dapprima provato a salire le roccette sci in spalla senza ramponi. A metà mi son trovato in un tratto in cui ero quasi costretto a passare su neve e, visto il rigelo ancora potente in questo tratto un poco più riparato dal sole, ho calzato i ramponi e imbracciato la piccozza (con qualche equilibrismo in posizione non comodissima). In breve son approdato alla bella conca sopra citata e ho poi salito il pendio successivo mana mano più ripido, sempre su neve portante a parte qualche raro tratto (ho sfruttato il fondo lisciato e indurito da un piccolo vecchio scaricamento). Son così arrivato comodamente alla grande croce di vetta.
Dopo breve pausa son ridisceso sulla cresta NNE fino all’uscita della pala ghiacciata (a tratti si cammina su terra e sassi lato Val Sozzine). Dopo aver fatto qualche passo in discesa per valutare la larghezza del primo canalino ho deciso che il posto migliore per calzare gli sci era proprio in cresta. Ho quindi sceso il primo breve canalino molto pedonato con un inevitabile scaletta potendo poi sotto (dove è presente comunque una buona piazzola per calzare gli sci) iniziare a curvare. Forse è possibile evitare il canalino entrando subito nel pendio leggermente più a sud, però è presente una piccola cornice (io ero solo e non c’era manco nessuno quindi ho preferito non rischiare di fare cavolate). Ho sciato il primo pendio che era su neve abbastanza buona (non firn però ma comunque con buon grip – ore 12:30 circa). Dove il canale fa la classica curva (in alto a sx scendendo si innesta anche il ramo che scende dalla cresta NO) si trovano un paio di rigole strette e profonde che non permettono una sciata ampia ma costringono a seguire corridoi abbastanza stretti; c’è però da dire che qui la pendenza cala un po’. In basso son presenti anche un po’ di scaricamenti comunque non molto fastidiosi. Nei pendii sotto il canale ho trovato firn un po’ lento ma comunque bello fino al ricongiungimento con la traccia fatta in mattinata. Da lì son sceso ancora brevemente sci ai piedi (questo tratto credo che durerà poco) con attenzione per i sassi su neve un po’ più molle (ma sulle tracce presenti teneva ancora bene) arrivando a poco dalla conca di Pozzuolo. Son poi rientrato comodamente all’auto sul sentiero.


Due considerazioni sull’itinerario. Non sono un esperto di sci ripido ma ho trovato indicato in un paio di relazioni trovate la valutazione 4.2 e 4.3. Direi che meno di 4.2 non è: il canalino scalettato sarà sui 50° poi sotto c’è un tratto anche non cortissimo - sui 200 m di dislivello sino alla curva - che sarà fra i 40° e i 45°; da lì in giù è 40° a tratti. L’esposizione E1 mi pare corretta, non c’è nessun salto o strettoia degno di rilievo.


Foto
1)la discesa marmorea dalla bocchetta di Valbione con indicato il crepaccetto . Consiglio di scendere subito sotto la bocchetta verso la Val Salimmo traversando un po’ più in basso.
2)la salita alla Cima Salimmo dal pendio SW vista dalla Calotta (non si vede la primissima parte)
3)la parete N del Salimmo con la discesa della pala ghiacciata (è il canale più a destra a forma di arco)
Report visto  2144 volte
Immagini             

[ Clicca sulla foto per ingrandire ]
Fotoreport