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   Monti Sellerino-Venerocolo-Sellero-Largone da Loveno, 06/04/2015
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Onicer  Giacomo cordamolla      
Gita  Monti Sellerino-Venerocolo-Sellero-Largone da Loveno
Regione  Lombardia
Partenza  Loveno  (1300 m)
Quota arrivo  2744 m
Dislivello  2860 m
Difficoltà  BS+
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Crostosa
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento PREMESSA
L’ottimo nelle condizioni tiene conto soprattutto del fatto che su un giro di tale lunghezza che presenta discese per la maggior parte a est e sud è impossibile trovare firn perfetto in un arco di ore ben ampio (noi siam partito poco prima le 7 e arrivati poco dopo le 15). Trovare magari firn perfetto sulla discesa dal Venerocolo vorrebbe dire poter andare incontro a neve marcia (e anche a pericoli oggettivi non indifferenti) nella salita (e discesa) al Sellero, idem per il resto del giro. L’ottimo quindi non è da valutare come pura condizione della sciabilità (che comunque è sempre stata buona e oltre) ma nell’insieme (sciabilità e sicurezza).

DESCRIZIONE GITA
Siam partiti da Loveno sci a spalla (dal parcheggio sopra il paese si scende alla piazzetta in cima ad esso e si imbocca la strada che diventa presto sterrata presso una fontana) e, dopo un tratto con lungo sviluppo siam giunti al SP BS294 del Vivione poco prima del confine Bg-Bs. Da lì siam saliti ancora sci a spalla fino alla deviazione per la valle del Sellero poco sotto la bella cascata del Pizzolo. Abbiam imboccato la strada suddetta potendo finalmente calzare gli sci poco prima del primo tornante (spallaggio di circa 1 ora). Da qui, a parte due brevissimi togli-metti, la neve è continua, ma sulla strada fino alla sommità della cascata credo avrà i giorni contati in vari punti. Una volta entrati sulla piana di malga Pizzolo l’abbiam seguita fin quasi in fondo, andando poi a immettersci in direzione ovest sull’alveo del torrente che sbuca dai piani sotto il passo Sellerino. Salito questo tratto su neve a tratti un po’ dura abbiam risalito il pianoro fino allo strappo finale sotto il passo. Abbiam affrontato il primo pendio ripido sul lato sud (si attraversa una colata quest’anno poco importante) per poi entrare nel valloncello più dolce. Poco dopo, ad una quota di circa 2300 m, siam saliti su un pendio esposto a nord (direzione SSE) che ci ha permesso di sbucare su una specie di ripiano dorsale che si origina in dir. NNE dalla quota appena a sud del passo Sellerino. Abbian risalito questa dorsale con inversioni serrate per una ventina di metri e poi abbiam tagliato (sempre sci ai piedi) in direzione SE passando in alto ad un canale abbastanza esposto (si tratta giusto di 10 m in cui è comunque sconsigliabile scivolare). In breve poi siam risaliti, poggiando sul tranquillo lato verso la Val del Sellero, per la dorsale SO del Monte Sellerino fino in vetta sci ai piedi.
Da qui siam riscesi a ritroso fino a 2300 m circa su neve così così (a tratti un pelo crostosa ma comunque sciabile). Dal valloncello a 2300 m abbiam poi imboccato il canalino centrale su bella neve (leggerissimo e bel remollo) giungendo a circa 2150 m sul bordo ovest della piana sotto il passo Sellerino.
Qui abbiam ripellato salendo il pendio esposto a ESE che si origina dalla cresta fra il passo Sellerino e il Monte Venerocolo. Siam giunti sci ai piedi abbastanza comodamente a circa 40 m di dislivello dalla vetta di quest’ultimo, salendo poi sulla facile cresta sud con i ramponi.
Tornati agli sci siam scesi a ritroso su neve un poco dura e non liscissima, imboccando poi sul lato nord della piana prima citata un forra non molto profonda e ben sciabile che ci ha permesso di giungere poco distante e poco più bassi di malga Sellero.
Qui abbiam ripellato per salire il pendio S del monte Sellero. C’è un breve tratto (quello in cui si inizia a traversare in direzione ovest) in cui manca la neve, ma si tratta di 2-3 min. facili su erba. Ricalzati gli sci siam saliti su neve facile tutto sci ai piedi (compreso il canale SSO finale) fino alla cresta E a poca distanza dalla vetta, raggiunta a piedi senza ramponi.
Siamo quindi ridiscesi su firn molto bello fin circa a 2400 m, tagliando poi in direzione E fino a scavalcare la cresta SE che ha origine poco distante dalla vetta sulla sua cresta E. Abbiam poi disceso i pendii esposti a E che portano al grande ripiano sotto passo Sellero, arrestandoci a circa 2040 m. Siam poi risaliti sul grande pendio ONO del Largone (neve a tratti ancora dura nonostante fossero passate le 13:30) giungendo in vetta anche a quest’ultimo.
La discesa finale l’abbiam intrapresa dapprima sulla dorsale SE (leggermente lato val del Largone) su neve dura. Giunti sulla bocchetta Largone-Gaviera siam scesi brevissimamente verso la valle del Largone per poi imboccare in direzione ESE un bel canale (non molto visibile da sopra – il sottoscritto conosce bene la zona) che su firn mollino ma bello ci ha portato vicino alla zona delle miniere di Gaviera (dove in estate è visibile il laghetto di Traversagna). Da lì ancora sci ai piedi siam scesi in direzione della malga Largone, sempre su neve ottima (a tratti non aveva manco smollato). Senza raggiungerla abbiam imboccato un canale ad esposizione SE (anche qui imbocco non ben visibile da sopra) che dapprima stretto e con qualche ramo e poi più largo e su firn bello ci ha portato alla fine della neve a circa 1700 m. Dopo aver traversato brevemente fino alla valle del Largone l’abbiam attraversata su di un ponte in legno e sul comodo sentiero che scende dall’omonima malga siam scesi a Loveno.
Partecipanti: io, Luca (njek) e Marzio (mmalanc).


FOTO
F1: La traccia di salita (rosso) e discesa (blu) dal Monte Sellerino
F2: la salita e discesa dal Venerocolo
F3: la salita (rosso) e discesa (verde) dal Sellero
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