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   Piz Kesch - Piz Blaisun con discesa dalla Foura da l'Üertsch, 14/03/2015
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Onicer  Giacomo cordamolla      
Gita  Piz Kesch - Piz Blaisun con discesa dalla Foura da l'Üertsch
Regione  Svizzera
Partenza  Madulain park sotto la stazione  (1684 m)
Quota arrivo  3417 m
Dislivello  2600 m
Difficoltà  BSA
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  Piz Blaisun (3200m), per la Val d'Es-cha
Neve prevalente  Variabile
Altra neve  Trasformata
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Buono
Commento PREMESSA
Ero già stato al Kesch 3 anni fa e ho colto l'occasione di risalirci attaccandoci la discesa a SO del Blaisun che mi interessava da tempo, complici anche le previsioni che non parevano male in zona. Sinceramente avevo messo ottimo alla valutazione dell'itinerario del Kesch ma, forse per un cambio personale di approccio devo rivedere tutto ciò; sia ben chiaro, la cima è una bellissima cima ma la sciata lascia a desiderare svolgendosi su pendii spesso poco inclinati. Come si diceva fra amici tempo fa (non ricordo con chi) "al Kesch non ci vai per sciare"; credo che questa frase sia una perfetta sintesi di questa montagna.
Purtroppo mi ero fatto un'idea che anche la discesa del Blaisun dalla Foura da l'Üertsch fosse una discesa più adrenalinica e bella (avevo letto in giro di 45° che forse ci son andando proprio a cercarli, ma avevo letto anche di 4.2; credo che possa sfiorare a malapena la fascia massima del grado 3, direi che 3.3 E1 ci stia alla grande, quasi quasi anche 3.2).

DESCRIZIONE GITA
Partiamo dai primi prati sopra la stazione di Madulain sci ai piedi, poi si fa un breve tratto senza sci per andare a intercettare la stradina battuta per l'Alp d'Es-cha Dadour, che porta bene alla malga senza dover quasi mai togliere gli sci (nel bosco a lato invece non c'è copertura continua). Passati poco sopra l'alpe traversiamo poco sopra il fondovalle su traccia buona andando a prendere la Val Müra. La risaliamo tutta senza deviare verso la capanna d'Es-cha, passando anche dalla centralina di rilevamento nivologico dell'SLF. Sbuchiamo così, sempre salendo su neve abbastanza portante (almeno in salita) fino sotto la porta d'Es-cha, che raggiungiamo a piedi negli ultimi metri (no ramponi - la catena è quasi tutta fuori e può essere usata).
Dopo breve discesa a piedi sul lato opposto risaliano il Vadret da Porchabella fin al classico deposito sci a 3200 m. Da lì risaliamo sci a spalla senza ramponi fin al primo breve traversino, dove li depositiamo (assieme ai bastoni) e dove calziamo i ramponi e imbracciamo la piccozza. Si sale poi su traccia ben scalfita e neve non troppo dura. C'è un primo passaggio "tecnico" su un breve canalino dove si passa fra roccette e ghiaccio-neve. Poi sopra si sale sulla traccia estiva andando a prendere la cresta ENE (la traccia comoda con il traverso in parete est e uscita diretta in vetta non c'è e pare che sia presente poca neve poggiante su placche rocciose). Appena presa la cresta c'è un passaggio breve un pelino tecnico (roccia con tratti brevi in neve) fino a uscire nel punto in cui è presente il cordino classico da usare per eventuale calata. Da lì in breve camminando si arriva in cima.
Il meteo iniziava da qui a presentare rari banchio di nebbia che andavano e venivano e un poco di foschia. Una volta ridiscesi agli sci sciamo su un dosso sul ghiacciaio su neve portante bellina e poi traversiamo andando a risalire brevemente (a piedi) alla porta d'Es-cha, che riscendiamo anche sul lato sud-est (sempre senza sci ne ramponi come in salita). Ricalzati gli sci scendiamo nei pressi della traccia che porta alla capanna d'Es-cha, trovando neve ventata non molto bella. Giunti a circa 2700 tagliamo verso ovest (tratti con satrugi poco belli alternati a tratti più carini su neve portante bellina) scendendo sull'Ova Pischa a quota 2385 m, poco sotto lo strappo che porta alla Vscha da Zuoz, trovando gli ultimi 150 m su neve trasformata bella.
Una volta ripellato risaliamo prima ripidamente in sinistra orografica, poi, una volta raggiunto il pianoro della Vscha da Zuoz (leggera discesa pelli ai piedi) risaliamo tutta la valle fino alla Fuorcla Pischa e risaliamo il primo breve tratto della cresta N del Blaisun sci ai piedi (leggermente lato est). Da lì risaliamo obbligatoriamente a piedi (il vento ha spazzato tutto qui scoprendo molti detriti), su buona pedonata che non ha necessitato di ramponi e piccozza (grazie al gruppo di 5 persone trovate al passo che erano saliti da Bergun).
Giunti in vetta scendiamo sul pendio SO (Foura da l'Üertsch), prima stando vicini alla cresta ovest (neve bruttina ventata), poi scendendo sulla massima pendenza, trovando neve carina trasformata da 3000 in giù. A 2700 circa il pendio si addolcisce e iniziamo a traversare verso la Fuorcla Gualdauna senza scendere verso la strada dell'Albula. Alla fine, vista anche la visibilità che qui era meno buona (si era annuvolato e c'era luce piatta), ci spariamo tutti i pascoli di Blaisun in traverso totale (sono circa 3 km di traverso un po' pallosi quasi sempre nella stessa posizione a parte 3-4 curve per evitare eventuali roccette affioranti), giungendo così in forcella senza ripellare e anche senza spingere quasi nulla.
Visto anche il vento che inizia a sopraggiungere, e visto anche il fatto che inizava a essere tardino (erano circa le 14:45 credo), lasciamo perdere la salita breve al Muntische e scendiamo dritti sul lato N in Val d'Es-cha su neve brutta (ventata con tratti di sastrugi), cercando di perdere quota in qualche modo. Giungiamo comunque abbastanza bene all'Alp Es-cha Dadains e poi intercettiamo un traccia di sci che ci porta abbastanza comodamente all'Alp d'Es-cha Dadour e da lì, seguendo la stradina battuta prima, e sciando infine sui prati vicino all'Ova d'Es-cha (breve tratto a piedi come in salita per passare la parte alta dei prati) scivoliamo comodamente al paese.

CONCLUSIONI
Le condizioni sono, come si pensava, ancora invernali dai 2800 m in su e su esposizioni non solatie, con neve ventata che prende sole ancora troppo poco per trasformarsi bene. Il meteo è stato bene o male come ci si sarebbe aspettati: bello fino alla mattinata, poi un po' peggio con qualche foschia e rara nebbia e via via più coperto.


Partecipanti: io, Marzio (mmalanc) e Luca (njek)
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