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Un regale Seleron, 31/01/2015 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Vezz |
Gita | Un regale Seleron |
Regione | Lombardia |
Partenza | Pila in val Lunga (1340 m) |
Quota arrivo | 2519 m |
Dislivello | 1200 m |
Difficoltà | BS |
Esposizione in salita | Ovest |
Esposizione in discesa | Ovest |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Farinosa |
Altra neve | Farinosa |
Rischio valanghe | 3 - Marcato |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Un Seleron regale! Sia per le condizioni di innevamento, che per l'incontro con Sua Maestà, Giovanni Rovedatti, alias Gio4000.
Dopo qualche tentennamento dovuto alla non conoscenza dell'itinerario e al marcato rischio valanghe evidenziato dal bollettino, parcheggiamo l'auto sulla strada della val Lunga alla quota di 1340 m. Un gruppetto già ci precede: se ciò per certi versi ci conforta, per altri ci toglie la soddisfazione del tracciare in 20-30 cm di neve fin da subito polverosa. Ci innalziamo sui prati di Sant'Antonio, per poi oltrepassare una fascia boscosa fitta, ma mai davvero disagevole. Sbucati nei pressi delle baite alte della Casera di Canale, ci si parano dinnanzi i bianchi pendii che digradano dal Seleron e dalla cima della Sciura. Il percorso è meno ripido di quanto le informazioni in mio possesso mi facessero pensare, il rischio, a mio avviso, è più tendente al 2 che al 3 abbondante. Assieme al freddo alle mani, si dissolvono anche i pochi dubbi residui. Ci godiamo l'ambiente e la visuale dell'anfiteatro di cime della val Tartano. Seguendo una traccia impeccabile, giungiamo ad affacciarci sulla val Madre. Abbandonati gli sci nei pressi dell'anticima, faccio la mia conoscenza del mitico GioRovedatti (al quale avevo precedentemente chiesto un parere sulla fattibilità della gita). Tanto di cappello alla sua semplicità e un pizzico di autocompiacimento per la scelta azzeccata. Ci godiamo la solitudine della cima, senza un alito di vento e con un panorama veramente notevole. Avendo l'accortezza di evitare le poche esposizioni in cui la neve comincia a formare una leggera crosta superficiale, compiamo una strepitosa discesa in neve farinosa da cima a fondo. Sulla qualità garantisco per averla testata, ovviamente sotto le solette, ma anche sulla faccia in seguito a una bella spupazzata post salto. A voler essere pignoli, è da segnalare qualche sasso di troppo nella parte che attraversa il bosco. FOTO: 1- I candidi pendii digradanti da monte Seleron (a sx) e cima della Sciura. 2- Il gruppo di Gio incomincia la discesa. Successivamente ripellerà alla ripida cima della Sciura (nella foto). 3- Sua Maestà, nonché idolo personale, Gio4000. |
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