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Punta san Matteo punta sforzellina, 17/07/2014 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | darioalpago |
Gita | Punta san Matteo punta sforzellina |
Regione | Lombardia |
Partenza | Passo Gavia (2565 m) |
Quota arrivo | 3678 m |
Dislivello | 1200 m |
Difficoltà | BSA |
Esposizione in salita | Ovest |
Esposizione in discesa | Ovest |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Trasformata |
Altra neve | Trasformata |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Condizioni buone e sul ghiaccio neve super.
Quest'inverno infinito regala perle d'estate.. Parto alle 2.15 un po malandato ma carico di voglia di sorprese. Mi trovo con Gianluca alla funivia di Albino dove mi fermano increduli anche i carabinieri quando il socio arriva in tutina Race. Carichiamo tutto e alle 5.30 arriviamo al Gavia con un alba spaziale. Gianluca propone di salire prima lo Sforzellina che ha le ultime lingue così da sciare dietro evitando il giro sotto le cascate. Scelta più che azzeccata perché in un attimo siamo proprio sopra le cascate in direzione del ghiacciaio. Si aprono il Tresero la Pedranzini e il Dosegu' mentre la punta san Matteo si fa desiderare.. Tutte vestite da un bianco lenzuolo che ha il profumo di una sorpresa non solo perché siamo a luglio ma proprio per il candore della trasformazione della neve. Risaliamo sul ghiacciaio intonso e silenzioso dove con stupore continua il coro a bocca chiusa dei crepacci di cui si intravvedono solo ogni tanto le sinuosita'.. Solo i resti di un seracco crollato danno eco a dissonanze che sanno di colpi di scena dimenticati.. La neve è perfetta e lascia sognare le curve azzerando il tempo tra sogni e fatica che oggi dopo un mese di stop assoluto è tanta. Qualche nuvola s'increspa nel cielo azzurro quando arriviamo al colletto.. Lasciamo gli sci per fare spazio a picozza e ramponi con cui affrontiamo gli ultimi ripidi metri e la bella cresta con vista sulla nord. È tutto meraviglioso nonostante i giramenti di testa e la poca forma arriviamo ad accarezzare la cima dove raccogliamo in silenzio la piccola valle dei Forni.. Rubiamo frettolosamente un po di panorama e iniziamo la discesa che per me sarà dedicata. Velocità ridotta per controllare ogni passo ma arriviamo agli sci dove con sorpresa ritrovo un po di piacere con la tecnica che mi fa godere di una neve davvero spettacolare. Seta intonsa fin sotto la seraccata poi marciotta sempre più sciabile fino alla cascata dove finisce tutto.. Sci sulle spalle e una passeggiata attraverso un sentiero che via via ci regala i pascoli e la Valfurva mentre alle spalle tutto il candore non smette di brillare. Arriviamo alla macchina io sono distrutto ma non c'è tempo di riposare troppo.. È il momento di arrampicare.. Ma questa è un altra storia.. Grazie a Gianluca che ha sopportato la mia forma imbarazzante.. |
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