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   Classicissima al Cabianca, 01/06/2014
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Gita  Classicissima al Cabianca
Regione  Lombardia
Partenza  Carona  (1110 m)
Quota arrivo  2606 m
Dislivello  1800 m
Difficoltà  BSA
Esposizione in salita  Nord
Esposizione in discesa  Nord
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Crostosa
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Classicissima al Cabianca. Per il canalino nord, con discesa in Valrossa. Classicissima eppure mai fatta. D'altra parte non è molto che vado con gli sci, da poco ho acquisito la sicurezza per muovermi da solo e a Carona, in questa stagione, ci son sempre salito poco.
Di nuvole e nebbia ne ho trovate già a sufficienza ieri, decido quindi di anticipare il peggioramento previsto da metà mattinata, con una partenza all'alba.
Di prendere la navetta naturalmente non se ne parla: mi sono ripromesso che, almeno finchè potrò farcela con le mie forze, non contribuirò all' "inquinamento" della mia adorata valle. E poi... vuoi mettere la gioia di partire a piedi da casa?
In ogni caso, mai sincronismo fu più perfetto. Sulla strada per il lago del Prato posso cogliere Pagliari e via via le varie baite venire risvegliate dal sole.
Vengo superato da un paio di jeep. Alla terza vettura, una Panda, quasi mi innervosisco. Irritazione che passa immediatamente quando dall'auto scendono due fanciulle (una Caronese doc) con le quali compierò un breve tratto di percorso.
Alla baita Costa della Mersa intravedo le buone potenzialità della mattinata, alla diga di Fregabolgia risulta evidente che sarà una gran gita. La superficie in via di scioglimento crea composizioni più simili a una visione satellitare. Meraviglioso!
Alla diga indosso sci e scarponi. Ad essere sincero, non è che mi pesassero poi più di tanto sulle spalle. La neve è dura ma si sale bene. Solamente una breve rampa richiede qualche sforzo di equilibrio. Il panorama si apre: tra le pieghe innevate, svettano i Diavoli. Ma anche tutte le altre montagne. Le saluto ad una ad una. E procedo.
Qualcuno salito in auto ha già attaccato il canale. Non sembra procedere particolarmente veloce. Eppure le pendenze sono proprio come me le aspettavo, niente di che. Mi avvicino anch'io. Con ramponi e piccozza lo risalgo. Talvolta devo fermarmi a rifiatare, la scusa è quella di osservare l'immensa cornice. L'uscita è a destra e banale.
In quattro ore dalla partenza sono in vetta, da solo, a suonare la campana e a godermi il panorama. Gran bello!
Dalla normale arrivano anche le due ragazze. Ripartiamo insieme sulla pala iniziale, peccato non si facciano convincere a scendere qualche centinaio di metri verso i laghi Campelli. Io lo faccio, d'altra parte la gamba reagisce bene e il tempo lo permette. Bella sciata.
Risalito fino alla bocchetta che dà sulla Valrossa (il penultimo scivoloso tratto è convenuto percorrerlo a piedi), mi butto a capofitto in una delle più belle discese della stagione. Peccato solo per il fondo, talvolta non perfettamente lisciato.
Il lago dei Frati è un'altra gioia per gli occhi, ho sempre apprezzato le sue acque di un blu profondo, ma mai l'avevo visto in fase di disgelo. Mantenendo la destra idrografica, mi porto oltre la diga, per poi scendere, sempre sci ai piedi, fino ad incrociare il sentiero estivo per il Calvi, che si perde in una distesa di Crochi.
Respiro primavera. La stessa che dà gran lustro al verdissimo bosco che, dalla zona di Sardegnana, scende fino in paese.

Sempre bella Carona.

FOTO:
1- La baita Birone come non l'avevo notata mai.
2- Visione satellitare o lago Fregabolgia?
3- Gli ampi spazi dinnanzi al Cabianca.
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