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Piz de la Lumbreida, 09/03/2014 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Vezz |
Gita | Piz de la Lumbreida |
Regione | Svizzera |
Partenza | San Bernardino Villaggio (2983 m) |
Quota arrivo | 1608 m |
Dislivello | 1400 m |
Difficoltà | BSA |
Esposizione in salita | Nord-Est |
Esposizione in discesa | Nord-Est |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Ventata |
Altra neve | Variabile |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Discrete |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Avrei dovuto stare a riposo. O tutt'al più fare una gita tranquilla. E invece, con l'alta pressione che c'era, restare a casa sarebbe stato un delitto. Dopo il fallimento in val Furcela, mantenere gambe e testa in movimento era d'altra parte vitale.
Era da tempo che non tornavo nel bianco parco giochi del San Bernardino, anzi vi ero stato soltanto una volta. Alle molteplici classiche ho preferito questo bel montagnone appartato. E lui non ha tradito le aspettative. Seguiamo inizialmente lo stesso percorso per il gettonato pizzo Uccello. Nei pressi della casera di Vignun lo abbandoniamo, per inoltrarci nel poco pendente solco della valle omonima. Siamo soli, immersi in un favoloso alternarsi di luci ed ombre. Il panorama è notevole: tra i tanti estetici rilievi, spicca la piramide del piz de Mucia, scortato dai suoi satelliti rocciosi. Degna di nota è anche la visuale del bianchissimo piz Uccello, che muta man mano che ci si addentra nella valle. Dopo un paio d'ore di blanda risalita, a circa un chilometro dallo Strec de Vignun, si svolta decisamente a destra e, con direzione SW, si risalgono, con percorso non proprio immediato, i ripidi pendii delle quote comprese tra i piz Vignun e Lumbreida. La fase di battitura è stancante ma di soddisfazione. La neve è portante solo a tratti, talvolta farinosa, più spesso ventata. I sastrugi sono dei veri capolavori della natura. Cercando via via il percorso più sicuro, ci portiamo alla sella di quota 2721 dalla quale possiamo ammirare l'immacolata val Curciusa, sovrastata dai pizzi dei Piani, dall'appuntito Ferrè e dal maestoso Tambò (da qui la sua forma mi ricorda quella dell'Everest dal versante tibetano). Inebriati da tale inedito panorama, raccogliamo le forze per affrontare lo strappo che ci condurrà al deposito sci. La paretina finale è una rampa sui 45/50°. Un paio di delicati risalti, scarsamente innevati, permettono di superare le due fasce rocciose. Superate nel loro punto di debolezza le grosse cornici, veniamo depositati sul plateau sommitale: l'ultima passerella per la vetta. Neve prevalentemente ventata, estremamente variabile da una zona con l'altra, nel complesso una sciata non entusiasmante. Una volta raggiunto il solco vallivo, per evitare i saliscendi, conviene mantenersi sulla sinistra orografica traversando sotto i ripidi (occhio!) pendii settentrionali del Lumbreida. In basso neve cotta dal sole (ma pensavo peggio con le temperature previste). Il pizzo Uccello, sceso col giusto timing, sembrava un bijoux. FOTO: 1- Tre scialpinisti fuggono dall'ombra stesa sul fondovalle. Sullo sfondo la piramide del piz de Mucia. 2- Risalendo i bei pendii settentrionali del piz de la Lumbreida. 3- Sul finale, le vedute sul piz Tambò sono mozzafiato. |
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