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Palon de la Mare con variante di discesa, 04/05/2008 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Luca Bono |
Gita | Palon de la Mare con variante di discesa |
Regione | Lombardia |
Partenza | Forni (2178 m) |
Quota arrivo | 3703 m |
Dislivello | 1625 m |
Difficoltà | OSA |
Esposizione in salita | Ovest |
Esposizione in discesa | Ovest |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Trasformata |
Altra neve | Farinosa |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Eccellenti |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Sono le 4.25 di sabato mattina e mi trovo mezzo addormentato sulla macchina del Molte, quando squilla il telefono: “Dove cazzo sei?!” è il bambino del Camandellino che ci aspetta da ben 30 secondi al parcheggio del Bione ed avendo l’orologio tarato sul fuso orario di Mosca ci crede in ritardo…caricati armi e bagagli sulla Vulvair, schizziamo a velocità degne del Concorde verso la Valtellina, mentre la mia proposta del Palon de la Mare trova immediato consenso. Colazione in alta valle con Misteradamello e Sabi, calati dall’Aprica, e rapido arrivo ai Forni. Qui salendo verso la morena incontriamo l’on-icer Fabio diretto alla cima di Pejo, mentre la coriacaea Sabi tiene duro nonostante un po’ di “coccolone”, non se ne pentirà…la giornata è spaziale e le condizioni buone, mi disturba solo la molta gente sul percorso, anche se meno assaltato rispetto ai vicini San Matteo e Tresero. Man mano che saliamo la visuale si fa sempre più interessante con Gran Zebrù in primo piano sulla sinistra e Presanella a destra, solo per citare i più vicini oltre naturalmente a Pasquale, Cevedale, San Matteo e Punta Cadini, bellissime cime già salite con picche e ramponi dai loro scivoloni settentrionali che paiono in ottime condizioni…Ormai siamo in vista della cresta finale che percorriamo pregustando la discesa (abbiamo adocchiato un godurioso pendio a destra della traccia di salita…).
Sulla cima incontriamo il Furbo con sigaretta d’ordinanza, ci intratteniamo una ventina di minuti prima di buttarci in discesa. Dalla cima ci spostiamo sulla destra per prenderci i pochi metri ancora liberi di neve polverosa che regala bellissime curve fino al pianoro sottostante un po’ crostoso. Dal piano puntiamo a sinistra verso il ripido dosso adocchiato in salita: libidine! Un firn da leccarsi i baffi che ci godiamo uno alla volta tra curve e grida di gioia…da qui è tutto grasso che cola, la neve trasformata in iniziale remollo continua sempre più bella, giunti in uno dei canalini posti a lato della via normale, ci lasciamo convincere da uno scialpinista che scende con noi a tagliare ulteriormente sulla sinistra, sotto una fascia di seracchi, giù per un ripido pendio di neve molto dura. Un po’ delicato ma sarà la “bomba” della gita, che ci permetterà di proseguire verso valle tra seracchi e crepacci, su un percorso disertato dagli altri scialpinisti e caratterizzato da firn perfetto e liscio come una tavola, fino al congiungimento con la traccia di discesa proveniente dal San Matteo. Finalmente, oltre alla bella salita in quota, una discesa da incorniciare, di quelle che si ricordano…era un po’ che mancava! Partecipanti: Luca Bono, Molte, Kikko, Sabi e Misteradamello. |
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