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   Creper Vag - Cime di Danerba, 05/01/2013
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Onicer  Giacomo cordamolla      
Gita  Creper Vag - Cime di Danerba
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Val Breguzzo Ponte del Pianone  (1231 m)
Quota arrivo  2910 m
Dislivello  2110 m
Difficoltà  OSA
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Farina pesante
Altra neve  Farina pesante
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Si sale alla partenza al ponte del Pianone (park alto) con gomme termiche, altrimenti si lascia l'auto al park classico presso la centrale elettrica.
Sulla stradina fino al rifugio, almeno nella parte bassa, la neve non è molta e vien fuori qualche sasso.
Dal rifugio ci siam tenuti sul versante al sole (sx orografica) del torrente, su traccia buona ma comuqnue abbastanza muscolare. Dal pian Redont, attraversato il ponte, troviamo una traccia buona che, ci permette di arrivare in prossimità della cresta sud del Creper Vag. Decidiamo di mettere gli sci in spalla (no ramponi), visto che abbiam intravisto un local attraversare sul versante opposto. Dalla cima scendiamo quindi brevemente sulla cresta NE (occhio ai buchi nascosti!) e poi calziamo gli sci (a me uno è partito per errore, ma fortunatamente si è fermato poco sotto). La prima parte è in un canalino stretto in cui toccano solo punta e coda, ma poi diventa quasi subito un pendio ampio. La neve è una farina abbastanza bella, ma il fondo è ahimè crostoso. Comunque si giunge abbastanza bene in val del Vescovo a quota 2400 m.
Da lì ripelliamo (traccia scivolosa) in direzione porte di Danerba, raggiungendole anche, giusto per dare un occhio alla vallata opposta. Riprendiamo poi la traccia sul versante Breguzzo, giungendo al deposito sci sulla cresta sud delle Cime di Danerba (circa 2860). Da qui saliamo (ancora comodo senza ramponi) lungo roccette e neve (occhio ancora ai buchi), tracciando gli ultimissimi metri fino al roccione sommitale. La cima è composta (ad occhio) da 3 elevazioni, praticamente tutte a pari quota; noi abbiamo raggiunto la meridionale, per le altre 2 bisognerebbe arrampicare un poco (non pare niente di trascendentale, però senza ramponi e piccozza non so come sia).
Ridiscesi al deposito sci scendiamo su neve prima leggermente ventata con tratti di farina in superficie, poi, entrati in val del Vescovo, troviamo una farina che ormai inizia a mettere un po' di crosta. Dal pian Redont scendiamo per il sentiero delle Taiade (dx orografica), con discreto ravanamento fra rami, tra l'altro senza molta neve. Dal rifugio in giù la stradina si scende dapprima bene, poi la neve calata a vista d'occhio rispetto al mattino, non concede granchè. Decidiamo presso le ultime baite (2 tornanti) di scendere a piedi, visto che qualche grattatina l'avevamo data; si tratta di pochi minuti comunque.
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